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Imam di Torino liberato, FdI: "Schiaffo allo stato da magistrati politicizzati"

lunedì 15 dicembre 2025
Imam di Torino liberato, FdI: "Schiaffo allo stato da magistrati politicizzati"

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Mohamed Shahin torna libero. La Corte di Appello di Torino si è pronunciata per la cessazione del trattenimento dell'imam nel Cpr di Caltanissetta. I giudici hanno dunque accolto uno dei ricorsi presentati dagli avvocati dell'uomo, i quali hanno sostenuto che anche alla luce di nuova documentazione, non sussistono elementi che possono far parlare di sicurezza per lo Stato o per l'ordine pubblico. L'imam era stato colpito da un provvedimento di espulsione firmato dal ministro Matteo Piantedosi. A Shahin erano state contestate frasi pronunciate durante un discorso dello scorso ottobre durante una manifestazione organizzata per protestare contro i due anni di invasione israeliana nella Striscia di Gaza. L'imam aveva detto di essere "d’accordo" con quanto successo il 7 ottobre del 2023, e che la strage compiuta dai miliziani di Hamas in Israele, in cui furono uccise circa 1.200 persone e altre 250 furono rapite, "non è una violenza". Da qui la decisione del titolare del Viminale prima e dei giudici ora.

Una conclusione, quella delle toghe, che ha scatenato l'ira di molti. "La decisione della Corte d'Appello di Torino di liberare l'Imam Mohamed Shahin, nonostante un'espulsione firmata dal ministro Piantedosi per motivi legati alla sicurezza nazionale, rappresenta l'ennesimo schiaffo allo Stato e a chi ogni giorno lavora per proteggerlo. Una decisione grave e incomprensibile riguardo una persona che ha giustificato il violento attacco terroristico del 7 ottobre e che di fatto vanifica il grande lavoro fatto dalle nostre Forze dell'Ordine e dal Viminale, rimettendo in circolazione un soggetto ritenuto pericoloso, e addirittura accogliendo la linea difensiva dell'Imam", tuona Galeazzo Bignami

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Per il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati "questa vicenda suona come l'ennesima conferma del livello di politicizzazione di una parte della nostra magistratura, al punto da mettere a rischio la stessa sicurezza dei cittadini. Una scelta irresponsabile che arriva il giorno dopo il massacro in Australia e in un momento particolarmente delicato per l'ordine pubblico, a causa proprio della violenza e dalla propaganda integralista e pro-Pal nelle piazze. Per quanto ci riguarda per Fratelli d'Italia la sicurezza rappresenta la priorità e continueremo a denunciare chi, come l'Imam Shahin, vuole soltanto fomentare un clima di odio".

Dello stesso parere Sara Kelany. La deputata di FdI non nasconde che "vengono i brividi a pensare che una decisione del genere arrivi all’indomani della strage di Sidney contro la comunità ebraica. Il paradosso è che di questo passo la sicurezza della Nazione in un momento così delicato sarà gestita dai tribunali e non dal ministero competente, che ha assunto una decisione giusta e doverosa nei confronti di un imam che avalla il terrorismo. Presenteremo un' interrogazione parlamentare per chiedere che il ministro della Giustizia possa valutare la questione, perché la sicurezza dei cittadini è un bene fondamentale".