È finita per Askatasuna. Il più noto tra i centri sociali italiani è stato finalmente sgomberato. Un'operazione, quella condotta dalla Digos della questura di Torino, collegata all'inchiesta sugli assalti avvenuti nei mesi scorsi durante manifestazioni pro Palestina alla redazione de La Stampa. Ed ecco che a pochi minuti dalla notizia, c'è chi scende in piazza. "Sono scioccata, sono davvero scioccata da quello che sto vedendo. Stamattina sono arrivata davanti a Via Balbo e ho visto armi e ho visto scudi. Quando stavamo organizzando, stavamo preparando per domani quella che era la polentata, la festa della scuola insieme all'Aska, quindi domani ci sarebbero stati bambini e famiglie a festeggiare insieme". A dirlo è una mamma del quartiere e del comitato Vanchiglia Insieme. È lei che davanti al centro sociale lamenta il blitz, a ridosso della "polentata".
Ma non solo. "Abbiamo organizzato eventi in questi mesi, siamo stati insieme, abbiamo costruito una comunità e siamo una comunità. E l'Aska è casa nostra, è casa di tutto il quartiere. E continuerà a esserlo perché non molliamo, perché noi ci crediamo, perché la cosa importante sono delle relazioni, le relazioni che abbiamo costruito insieme, tutti insieme. Quindi domani non lo so, la polentata non si potrà fare dentro, ma noi come comunità non molliamo, ci siamo".
Insomma, i fan di Askatasuna mangeranno insieme e "staremo insieme, cercheremo di trovare dei modi per combattere insieme, perché questa cosa non funziona. Perché volete schiacciare le relazioni, i legami tra le persone, che è quello che l'Aska in questi anni ha portato e in cui noi crediamo. Quindi davvero non molliamo, non molliamo. Io ringrazio l'Aska per quello che ha fatto in questi anni. Ringrazio di vivere nel quartiere Banchiglia perché c'è l'Aska".
Parla una delle "mamme" si Askatasuna.
— CAESO QUIINCTIUS (@Orgoglioitalia3) December 18, 2025
Ci avete rovinato la POLENTATA!!#sgombero pic.twitter.com/fR0wwZ3PvL




