Dopo 42 anni, cioè circa metà di una vita intera, emerge un nuovo indagato nel più grande mistero d’Italia: la scomparsa di Emanuela Orlandi. E si tratta di Laura Casagrande, l’amica che oggi viene accusata di aver fornito false dichiarazioni al pm Stefano Luciani nel nuovo fascicolo aperto dalla Procura di Roma. All’epoca dei fatti, quando viene risentita il 4 agosto 1983, Emanuela è sparita da oltre un mese. E la sua ricostruzione è già diversa da quella precedente. E diversa ancora da quella fornita oggi agli inquirenti e alla commissione parlamentare.
All’inizio Casagrande aveva detto di aver camminato con Emanuela, come si legge sul Messaggero, e di averla lasciata alla fermata dell’autobus. Poi cambia: “Su corso Rinascimento, Emanuela era a venti metri da me, mi sono girata per controllare e non c’era più”. Oggi, invece, sostiene di non averla proprio vista all’uscita della scuola di musica il 22 giugno 1983. Un corto circuito che pesa. Nel verbale dell’epoca, però, la ragazza racconta altro.
Emanuela Orlandi, clamoroso: "C'è una nuova indagata"
C'è una donna indagata, a quanto apprende l'Adnkronos, nell'ambito dell'inchiesta della procura d...“Durante il tratto di corso Rinascimento che ho percorso a piedi, mi sono girata diverse volte per controllare se il gruppo si fosse mosso”, mette a verbale. E aggiunge: “Ho appurato che Emanuela era circa 20 metri più indietro di me”. Fino all’ultimo controllo: “Mi sono di nuovo girata, vedendo solo gli amici, mentre Emanuela non c’era più”. Alla fermata del 64 chiede spiegazioni. Nessuno sa nulla. Lei sale sull’autobus. Fine. Alla Digos dirà: “Prendevo l’autobus con Emanuela e altre amiche… non mi sono mai accorta di persone sospette”.
Ma c’è un altro tassello inquietante. L’8 luglio, poco più di un mese dopo la scomparsa, Laura e la madre vengono sentite per una telefonata anonima. “Lei sa del caso di Emanuela? Lei deve andare all’Ansa”, dice una voce con “timbro apparentemente mediorientale”. Dettatura lenta, controllata. Pressioni. E un dettaglio agghiacciante: “Ce l’ha dato Emanuela, dicendoci che sei una sua amica di scuola”. Un filo diretto, sostengono gli anonimi, per “dimostrare” che la ragazza è viva. Ma Emanuela non tornerà mai. Restano i verbali. E restano le versioni che non tornano. Laura Casagrande dovrà fornire nuove risposte.




