File copiati, aperti, modificati e cancellati quando l’indagine era appena iniziata. È questo uno degli elementi che emerge con più forza nelle prime ore successive all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nell’agosto del 2007, quando l’attenzione degli investigatori si concentrò subito sui computer, con conseguenze rilevanti sul piano delle prove digitali.
Come ricostruisce Il Giorno, già il 14 agosto, a poco più di 24 ore dal ritrovamento del corpo, i carabinieri sequestrarono i pc della famiglia Poggi e quello di Alberto Stasi. I dispositivi finirono al Nucleo operativo di Pavia, guidato dal colonnello Giancarlo Sangiuliano, con l’incarico di “metterli a disposizione dell’autorità giudiziaria”. In realtà, i computer vennero analizzati e utilizzati quasi immediatamente.
Il primo a essere esaminato fu il portatile di Stasi, maneggiato senza particolari cautele. I militari copiarono alcuni file, tra cui la tesi di laurea, e visionarono diversi video. In una cartella denominata “militare” furono trovati quattro file: uno pornografico e tre contenenti immagini intime della coppia. Contenuti simili, ma assemblati in modo differente, erano presenti anche nel computer di Chiara.
Garlasco, il video di Sempio sul pc di Chiara: sospetti su Marco Poggi
Una "ragazzata" che potrebbe ulteriormente inguaiare Andrea Sempio. Un video in formato 3gp, risalente al 13 m...Secondo i tecnici, quelle operazioni lasciarono tracce significative. “La portata delle alterazioni è quantificabile nel 73,8% dei file visibili (oltre 56 mila), con riscontri di accessi su oltre 39 mila file, interventi su più di 1.500 e creazione di oltre 500 file”. I periti del gup Stefano Vitelli segnalarono anche la “cancellazione del contenuto del cestino”, definita un’azione “consapevole” che fece sparire dati potenzialmente rilevanti.
Le verifiche proseguirono sul pc fisso della famiglia Poggi. L’obiettivo, scrive Il Giorno, era “capire se lo stesso materiale pornografico fosse conservato” anche lì, ipotizzando un possibile movente passionale. Il computer venne analizzato in due sessioni il 14 agosto. In questo caso, “l’azione fu meno demolitiva”, consentendo di preservare tracce che solo anni dopo avrebbero assunto rilievo, come un video scolastico in cui compariva Andrea Sempio, allora passato inosservato.




