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Caso Marrazzo, il corpo di Cafasso sarà riesumato

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Accertamenti sulla salma del pusher delle trans ammazzato da un'overdose per capire se l'uomo è stato eliminato dai carabinieri

Paolo Franzoso
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La salma di Gianguerino Cafasso sarà riesumata a settembre per accertarne le cause del decesso. Il pusher delle trans era stato ritrovato esanime lo scorso 12 settembre in una stanza d'hotel in via Salaria a Roma. La morte era stata causata dall'assunzione di un mix letale di eroina e cocaina, ma erano rimaste alcune ombre: dose tagliata male oppure qualcuno voleva far fuori una persona scomoda? Ora ritorna in discussione la causa del decesso. La verifica dei motivi della morte era stata sollecitata dagli avvocati Valerio Spigarelli e Marina Lo Faro, difensori del maresciallo Nicola Testini, indagato per omicidio volontario premeditato assieme ai colleghi Luciano Simeone e Carlo Tagliente. Il gip Renato Laviola ha dato incarico al professor Giovanni Arcudi di procedere all'accertamento. La Procura si era opposta a questo passaggio. Nell'ordinanza di custodia per Testini, si ritiene che Cafasso sia stato eliminato perché era un testimone scomodo che aveva cercato di vendere il video del blitz nella casa della trans Natalì in via Gradoli, quando c'era l'allora presidente della regione Lazio Piero Marrazzo. Secondo il pm Rodolfo Sabelli e il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo è stato Testini a consegnare la notte tra l'11 e il 12 settembre 2009 a Cafasso il quantitativo di stupefacenti che lo ha portato alla morte.La difesa, invece, sostiene che i rapporti tra Testini e Cafasso fossero buoni e che quest'ultimo non avesse alcun bisogno di rifornirsi da un carabiniere di cui era un confidente. Il 28 settembre il perito illustrerà in udienza i risultati del suo accertamenti in contraddittorio.

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