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Il popolo delle carriole de L'Aquila alla Perdonanza Celestiniana

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Striscioni contro Gianni Letta e il sindaco Cialente. Momenti di tensione con la Polizia, ma il corteo procede tranquillamente

Roberto Amaglio
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È una delle celebrazioni liturgiche più importanti dell'Abruzzo: ospiti da tutta Italia e autorità civili e religiose partecipano ogni anno al corteo storico della Bolla del Perdono di Papa Celestino V, la processione che parte dal centro storico dell'Aquila per raggiungere la basilica di Santa Maria di Collemaggio. Normale quindi che anche in questa manifestazione pubblica i terremotati de L'Aquila manifestassero il loro disagio, evidentemente per loro non risolto, dopo il tremendo sisma che ne ha sconvolto le vite ormai sedici mesi fa. Nel corso della 716° edizione della Perdonanza Celestiniana, infatti, si sono registrati alcuni momenti di tensione tra le forze dell'ordine e alcuni esponenti del popolo delle carriole che stavano cercando di partecipare alla manifestazione con le ormai celeberrime carriole e con alcuni striscioni polemici nei confronti delle autorità civili locali e statali: dal sindaco Cialente al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. In uno di questi striscioni, posti lungo corso Federico II, c'era scritto: "Cialente vergogna, Molinari vergogna, Letta vedi di jttene". Gli striscioni, per la ferma opposizione dei comitati, non sono stati rimossi, nonostante le forze dell'ordine siano intervenute. Per il momento, però, il corteo pomeridiano si sta svolgendo nella quiete più assoluta, come chiesto dal sindaco dell'Aquila Cialente che ha invitato tutti alla responsabilità. Del resto a gettare acqua sul fuoco era stato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il quale aveva invitato tutti a non strumentalizzare le contestazioni. Lo stesso Gianni Letta, a L'Aquila per rappresentare il Governo, ha dribblato ogni domanda scomoda riguardante la piccola contestazione.

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