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Stop di due mesi per la linea gialla milanese

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Ancora sei metri d'acqua nei tunnel dopo l'esondazione del Seveso. La Moratti chiederà lo stato di calamità

Roberto Amaglio
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Letizia Moratti chiederà lo stato di calamità per i danni causati dall'esondazione del Seveso di sabato scorso a Milano. Lo ha annunciato oggi il sindaco stesso, assicurando di essere in "costante contatto" con gli operatori e di aver programmato in giornata un sopralluogo sui luoghi colpiti dall'allagamento. Metro a fondo - Il problema maggiore per i cittadini milanesi è quello concernente alla linea gialla della metropolitana. I tempi per ripristinare il servizio, infatti, sarebbero molto lunghi e si parla addirittura di due mesi di metropolitana bloccata sulla tratta Sondrio, Zara e Maciachini. La situazione, infatti, appare tutt'altro che sottocontrollo. Nei punti più colpiti dall'inondazione del Seveso, infatti, nei tunnel della metropolitana ci sarebbero anche sei metri di acqua. Inutili quindi gli interventi dei vigili del fuoco, le cui idrovore sembrano insufficienti allo scopo. Grossi problemi anche per la galleria del metrò 5 tra viale Marche e Zara, il cui cantiere si è interrotto e, per quanto si apprende, potrebbe restare al palo per almeno 30 giorni. Vista la situazione, non è da escludere che il primo tratto della nuova metropolitana non venga completato prima delle prossime elezioni. Un boomerang per il sindaco Letizia Moratti, la quale potrebbe non riuscire a completare una di quelle opere pubbliche che le servirebbero per tirarsi una volata elettorale che si preannuncia caldissima. E a proposito di politica, si preannuncia un consiglio comunale infuocato giovedì sera. L'opposizione, infatti, ha attaccato il primo cittadino sulla gestione dell'emergenza e la cancellazione dei fondi per la prevenzione. "Se domani il sindaco non sarà in apertura di seduta del consiglio comunale a relazionare sui danni causati dall'esondazione, sulle responsabilità dell'amministrazione comunale e sui piani per evitare simili incidenti in futuro - annuncia il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino -, renderemo impraticabile lo svolgimento della seduta stessa. Letizia Moratti ha chiesto lo stato di calamità, ma non ha spiegato perché ha cancellato gli interventi ipotizzati dallo stesso Comune di Milano tra il 2004 e il 2009 destinati a prevenire quanto è poi irrimediabilmente capitato".

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