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In cella Consigliere campano

Era già indagato per mafia

Albina Perri
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Non è la prima volta che passa i suoi guai con la giustizia. Già nel 2007 e nel 2008 era stato indagato, e nonostante questo, era ancora al suo posto. Oggi invece per il consigliere regionale ex Pd (ora indipendente) Roberto Conte è scattato l'arresto: l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai danni della Regione Campania stessa. Il consigliere regionale destinatario della ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito di un'inchiesta condotta dal pm Filippo Beatrice, della sezione reati contro la Pubblica amministrazione, avrebbe costituito una società fittizia per la quale la Regione avrebbe erogato somme di denaro in cambio di lavori mai svolti. Per la Procura, infatti, «il consigliere Conte aveva promosso nel dicembre 2003 la costituzione di una società (la Deco Consulting Srl) il cui oggetto sociale era rappresentanto dallo svolgimento di attività di consulenza e di organizzazione di eventi». La società era formalmente costituita da persone appartenenti alla segreteria politica di Conte che non avevano però poteri decisionali, affidati invece al consigliere regionale. La società in questione operava anche attraverso la collaborazione di uno stretto fiduciario di Conte, di professione medico. Il consigliere era già stato coinvolto in vicende giudiziarie: nel gennaio 2008 fu indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; nel 2007 altra indagine per appalti pilotati e tangenti. Conte, secondo l'accusa, avrebbe fornito «un contributo esterno rilevante alla vita e alle attività dell'organizzazione camorristica dei Misso del quartiere Sanità». Nel 2007 risultò indagato nel corso dell'Operazione Canaglia: indagine che portò all'arresto di 13 persone tra dirigenti, funzionati e dipendenti del Comune di Napoli e del Consiglio regionale della Campania. Insieme con Cote sono state arrestate altre sei persone.

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