Cerca
Logo
Cerca
+

Quando il ghisa finisce nel mirino

Un mese fa Nicolò Savarino venne ucciso da un Suv alla Bovisa. Due settimane fa altra sparatoria tra ladri e vigili in via Gorizia

Matteo Legnani
  • a
  • a
  • a

Via i militari, pochi agenti di polizia e carabinieri. Capita così sempre più spesso che siano i "ghisa", i vigili milanesi, a trovarsi faccia a faccia più che con automobilisti indisciplinati, con veri e propri delinquenti. E' capitato questo pomeriggio, quando in via Orbetello, zona via Palmanova, un ghisa è stato costretto a usare l'arma d'ordinanza inseguendo due sudamericani in fuga da una rissa tra connazionali, uno dei quali aveva estratto una pistola. L'esito è stato tragico, con uno dei due immigrati rimasto ucciso. Ma era capitato pochi giorni fa, il 31 gennaio in via Gorizia, quando un collega aveva fatto fuoco contro le gomme di una Renault Megane in fuga. A bordo c'erano alcuni ladri che avevano appena sottratto alcune zanne d'avorio in un vicino negozio di antiquariato e che non avevano esitato a speronare alcune auto e a tentare di investire uno degli agenti. nessuno in quel caso era rimasto ferito, con l'auto recuperata in un parcheggio silos poco distante e i ladri successivamente arrestati.Meno fortunato dei colleghi era stato, lo scorso 12 gennaio, il ghisa Nicolò Savarino, in s ervizio in bicicletta con un collega nel parcheggio della stazione Fnm di Bovisa. Savarino aveva intimato l'alt al conducente di un Suv, che non aveva esitato a investirlo per poi darsi alla fuga. Trascinato sull'asfalto per diverse decine di metri, Savarino era morto per le ferite riportate. Alcuni giorni dopo, l'investitore, un nomade maggiorenne, era stato identificato e fermato a un valico di frontiera in Ungheria.

Dai blog