Renzi conosceva a memoria la norma salva-Berlusconi
Matteo Renzi conosceva a memoria la norma salva-Berlusconi inserita nel decreto fiscale il 24 dicembre scorso. Anche se dopo essere stato preso con le mani nella marmellata il premier ha fatto il pesce in barile, dicendo di non saperne nulla, quel giorno disse in conferenza stampa di conoscere “a memoria” il testo e di avere “esaminato uno a uno gli articoli” in consiglio dei ministri. Una prova-tv che svela l'ultima menzogna del presidente del Consiglio. Con il decreto fiscale si depenalizza infatti ogni evasione e frode al fisco che sia inferiore al 3% dell'imponibile dichiarato. Siccome la condanna a Silvio Berlusconi riguardava il 2% del dichiarato Mediaset 2002-2003, il Cavaliere rientra nel condono che si applica anche ai processi conclusi ma con pene ancora in esecuzione. Guarda il video su LiberoTv Grazie a Renzi verrebbe cancellata l0'ineleggebilità di Berlusconi annullando anche gli effetti della legge Severino. E' stato lui per altro a fare inserire quel salvacondotto a Berlusconi, perchè non esisteva nel testo originario del decreto trasmesso a palazzo Chigi dal ministero dell'Economia. Secondo autorevoli fonti la norma è stata inserita da Antonella Manzione, ex capo dei vigili urbani di Firenze e capo del legislativo di Palazzo Chigi: una fedelissima di Renzi. Il tentativo è avvenuto il 24 dicembre, nella speranza che nessuno se ne accorgesse, anche perchè i giornali sarebbero stati lontani dalle edicole due giorni per le festività. Per altro l'intenzione di Renzi è chiara anche dopo avere fatto il pesce in barile: ha spiegato che il dl fiscale sarà riesaminato dopo l'elezione del presidente della Repubblica. Ha intenzione quindi di usare il salvacondotto per Berlusconi come arma puntata alla tempia del leader di Forza Italia per costringerlo a patti sul Quirinale… Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis