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Fiere: si chiude a Rimini prima edizione del Tropical Fruit Congress

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Rimini, 11 mag. (Labitalia) - Si è conclusa in mattinata a Macfrut, in Fiera a Rimini, la prima edizione del Tropical Fruit Congress, primo e unico summit europeo dedicato a mango e avocado. Suddiviso in due sessioni, il Congresso ha ospitato una ventina di relatori provenienti da tutto il mondo che si sono confrontati su produzione, import/export e consumi, registrando il sold out di partecipanti. Dopo la prima giornata dedicata a marketing e qualità, la sessione odierna ha acceso i riflettori sulla produzione, con il coordinamento del giornalista Pierre Escodo. Ad aprire i lavori Daniel José Bustamante Canny, presidente di Prohass Peru, l'associazione di produttori e esportatori peruviani di avocado Hass, che ha illustrato la produzione di questa varietà in Perù e in alcuni Paesi produttori sudamericani. “Tra i Paesi sudamericani - ha detto Bustamante - produttori di avocado Hass ci sono Peru, Cile, Colombia, Brasile e Argentina. Il Cile è il più vecchio produttore e un importante esportatore, il Peru è il primo esportatore verso i mercati europei, mentre la Colombia è la vera stella nascente, sta crescendo molto velocemente in questi ultimi anni ed è l'unico Paese che può garantire la fornitura tutto l'anno”. L'Hass è la varietà che più di tutte sta conquistando i consumatori europei ed è la più coltivata in Sudamerica. Il Perù, che è il primo fornitore di avocado in Europa (154.468 tonnellate nel 2017 secondo dati Amap), ha una produzione di avocado Hass stimata nel 2018 di oltre 300mila tonnellate su una superficie di quasi 30mila ettari. Il Cile, secondo fornitore di avocado nei mercati europei, ha una superficie di 23.500 ettari e 225mila tonnellate prodotte di varietà Hass. Al terzo posto la Colombia, con circa 80mila tonnellate su 15.000 ettari, sesto fornitore di avocado in Europa. Tra il 2016 e il 2017 le quantità esportate dalla Colombia in Europa sono aumentate di oltre il 55% ed è previsto un ulteriore incremento del 33% nel 2018. Oltre al Sudamerica, anche l'Europa vanta un'area di produzione di avocado: si tratta della Spagna, settimo paese produttore al mondo con una superficie di circa 10.000 ettari e una resa di circa 6.000 tonnellate per ettaro (di cui il 12% nelle Isole Canarie, interamente destinato al mercato interno, turistico in particolare). Enrique Colilles, General Manager della spagnola Trops, ha fatto il punto sulla situazione europea di produzione, import/export e consumi sia di avocado che mango. “Il mercato dell'avocado - ha affermato Colilles - sta vivendo una grande crescita dei consumi nella maggior parte dei paesi dell'Ue, con una media pro capite annua di 1 Kg e picchi di 2,5 kg nei Paesi scandinavi. Dal 2015 al 2017 il consumo europeo ha registrato una crescita annua del 20% e ha ancora molto potenziale". "L'aspetto su cui l'industria sta puntando e deve continuare a focalizzarsi è quello di vendere il frutto al grado perfetto di maturazione, ready-to-eat", ha sottolineato Colilles. "Il consumatore non ha ancora la capacità di riconoscere quando questo frutto è maturo, per questo deve essere aiutato: l'industria, con il supporto della tecnologia, possiede questi strumenti e il consumatore deve essere disposto a pagare per questo valore aggiunto”, ha evidenziato Colilles. Anche l'Italia ha avviato una produzione di avocado, principalmente in Sicilia, con circa 260 ettari. Si tratta soprattutto di terreni abbandonati o esausti che sono stati bonificati e riconvertiti alla produzione di questa tipologia di frutto. Anche il mango ha un bacino produttivo in Europa, in Spagna. “Il mango spagnolo - ha continuato Colilles - viene prodotto su una superficie di circa 5.000 ettari, per una resa di 15mila tonnellate per ettaro. Anche l'Italia ha iniziato la produzione, sono circa 100 ettari, e come partenza non è male". "Il mango spagnolo, coltivato soprattutto nella zona di Malaga in cui le temperature non scendono mai sotto i 3 gradi, ha la peculiarità di arrivare sui mercati europei al perfetto grado di maturazione grazie alla logistica più semplice rispetto al mango proveniente dal Sudamerica. E' un prodotto di grande qualità e di ottimo sapore e ha un prezzo che consente la ‘democratizzazione' nel consumo, in quanto più basso del cosiddetto mango per via aerea”, ha concluso Colilles. Dopo la panoramica su Sudamerica e Europa, Emiliano Escobedo, direttore di Hass Avocado Board, ha parlato degli Stati Uniti, i maggiori consumatori di avocado al mondo: “Negli anni 80 negli Stati Uniti l'avocado era condannato: 'fa ingrassare', questo era il claim negativo. Dal 1980 al 2017 il volume di vendita è aumentato del 250%, tutto grazie alla svolta salutistica che ha sdoganato il frutto”. Hass Avocado Board, associazione che unisce produttori e importatori californiani di avocado Hass, è stata fondata nel 2002 allo scopo di incentivare i consumi di avocado negli Stati Uniti. Dal 2010 a oggi il Board ha investito ingenti risorse nella ricerca, commissionando e pubblicando 20 studi che hanno invertito le credenze sull'avocado: si è scoperto che questo frutto è ricco di grassi buoni e che ricopre un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Negli Usa l'avocado è quindi diventato un ingrediente molto diffuso, lo si trova sempre nei menù e i suoi benefici nutrizionali sono ben noti grazie a una importante campagna di marketing avviata dal Board nel 2013 'Love One Today'. Il convegno si è concluso con il worshop 'How to preserve the quality along the supply chain' con la partecipazione di Norman Van der Gaag, Sales Manager di Aweta Group, Arrie de Kock, Senior Resercher di Experico, Jetta van den Berg, presidente di Savid, Alessandro Turatti, presidente di Turatti North America, e Adriana Senior Mojica, Presidente di Cci Colombia.

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