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Olio: intesa Deoleo-Confagricoltura per far crescere mercati e produzione

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Roma, 8 giu. (Labitalia) - Trasformare le criticità in opportunità. È con questo ambizioso obiettivo che a Roma - a Palazzo della Valle - il presidente della Deoleo Spa, Pierluigi Tosato, e il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa. Questo documento è la premessa per avviare interventi diretti all'incremento dei mercati di sbocco per le produzioni olearie, con un contestuale miglioramento sia della produzione che della produttività a livello agricolo italiano. Ma anche - si legge nel protocollo - si cercherà di implementare alcune caratteristiche qualitative dell'olio di oliva extravergine e la sostenibilità della sua produzione. In che modo? Lo stabiliranno specifici gruppi di lavoro, che verranno creati a seguito della firma dell'accordo, organizzati per macroaree di azione concreta. “Il nostro comune impegno sarà promuovere la produzione e la filiera dell'olio di oliva extravergine nazionale attraverso azioni che puntino a un aumento della produzione, della produttività, della qualità e della sostenibilità - evidenzia Pierluigi Tosato, presidente Deoleo - a condizioni mutualmente vantaggiose per tutti gli operatori della filiera”. “Stiamo lavorando - sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura - per nuovi rapporti di filiera, puntando sulla condivisione degli obiettivi, in un'ottica interprofessionale. Bisogna agire assieme con politiche di aggregazione e integrazione a livello di comparto agricolo ed industriale, rafforzando l'export, rilanciando i consumi. Bisogna passare dalla competizione sui prodotti, alla competizione sulla soddisfazione dei bisogni del cliente”. Le sinergie potranno essere numerose, come evidenziato dal protocollo, ad iniziare dalle azioni che porteranno a un aumento quantitativo e qualitativo dell'olio evo italiano. “La produzione dell'olio di oliva destinato ad extravergine in Italia - si legge nel documento d'intesa fra Deoleo e Confagricoltura - è notoriamente insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell'industria di trasformazione e del consumo. È ancora troppo bassa la percentuale di conferimento di materia prima in strutture aggregate che possano vantaggiosamente favorire una ordinata commercializzazione del prodotto; anche promuovendo il nostro olio su promettenti mercati esteri”. Dall'Italia al globo, i mercati di maggiore interesse sono, per esempio, Stati Uniti e Giappone e, tra i Paesi emergenti, c'è la Cina, con i loro consumatori di target medio alto. In Italia il comparto olio di oliva confezionato crea, ogni anno, un surplus di bilancia commerciale di circa 114 miliardi di euro. Tra aziende e indotto (packaging, macchinari, logistica), in Italia sono oltre 10mila i dipendenti del settore oleicolo.

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