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Libri: 'Quel che resta del piombo: vecchi e nuovi terrorismi a confronto'

AdnKronos
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Milano, 7 nov. (Labitalia) - Vecchi e nuovi terrorismi a confronto, cosa è cambiato? A quarant'anni dal sequestro di Aldo Moro, Paesi Edizioni presenta un evento di attualità, che affronta i problemi di sicurezza internazionale, ripercorrendo le tappe che hanno portato, nelle città di Milano e Torino, alla nascita e allo sviluppo delle Brigate Rosse, fino alla parabola finale. Il 18 novembre, all'interno del calendario ufficiale di BookCity Milano, l'appuntamento è con 'Quel che resta del piombo: vecchi e nuovi terrorismi a confronto', un evento aperto al pubblico in cui in programma è la presentazione del romanzo storico Bi. Erre-I fondatori, primo volume di una trilogia edita da Paesi Edizioni, che narra nascita ed evoluzione del terrorismo rosso. Ad animare l'incontro, alle ore 17, presso la biblioteca di Siam (Società d'incoraggiamento d'arti e mestieri), l'autore del romanzo Gianremo Armeni, conoscitore della storia del partito armato che, assieme al giornalista Luciano Tirinnanzi, racconta di quegli anni in cui, come si legge dalle pagine del libro, "tutti ruggirono, poi qualcuno inseguì la follia, poi ci furono tanti morti, di mattina e di sera". La storia, tutta ambientata fra Milano e Torino, ha come protagonisti ragazzi, poco più che ventenni, abbagliati dal sogno rivoluzionario. Un gruppo di giovani conosciuto in seguito come nucleo storico delle Brigate Rosse. Partiti da zero, i fondatori si ritrovarono armi in pugno e studiarono i manuali sulla guerriglia. Impararono a falsificare documenti, a rubare macchine, a contraffarne targhe, a fare rapine, a usare armi e a nascondersi in mezzo alla gente. Sparirono dalla circolazione e crearono quella che sarebbe diventata l'organizzazione terroristica più pericolosa che abbia mai operato nel nostro Paese, quella che negli anni Settanta mise sottosopra l'Italia, arrivando a colpire il cuore dello Stato con l'assassinio di uno dei massimi leader politici, Aldo Moro, davanti agli occhi di uno Stato impreparato ad affrontarli. Bi. Erre.-I Fondatori, come si legge nella nota dell'autore, racconta la storia di "una banda armata comunista che declinò la politica sul piano della violenza, e degli uomini che la sconfissero: per alcuni sarà una storia vera, per taluni una storia verosimile; forse è esistita davvero, forse soltanto in larga parte". Certo è che riporta "uno spaccato di storia italiana in cui alcune realtà (vere o presunte) superano di gran lunga la fantasia", conclude.

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