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Pensioni, smantellare Quota 100: il primo obiettivo del governo di Pd-M5s. Incubo Fornero: chi rischia ora

Giulio Bucchi
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Primo punto nel programma del governo di Pd e M5s? Smantellare Quota 100 e la riforma delle pensioni di Matteo Salvini. E l'ombra di un nuovo scandalo esodati, memoria di quanto accaduto con la ministra di Monti Elsa Fornero tra 2011 e 2012, grava ancora sui lavoratori italiani.  Leggi anche: Gradita sorpresa dopo le stangate. Pensioni, chi può lasciare il lavoro con 7 anni d'anticipo Secondo il Messaggero, il futuro governo giallorosso dovrà affrontare il tema di una sanguinosa manovra d'autunno e i primi risparmi potrebbero arrivare proprio da una delle classiche "cassaforti d'emergenza", gli assegni Inps. Il budget già stanziato per Quota 100 nel prossimo biennio è di 17 miliardi e "l'ipotesi più drastica consisterebbe nell'abolire il pacchetto già dal prossimo anno, ma al momento appare anche la più improbabile", scrive il quotidiano romano. Il piano del Pd infatti sarebbe quello di "disinnescare" la riforma solo a partire dal 2021, "anno in cui le risorse stanziate per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro a 62 anni di età con 38 di contributi ammontano a circa 8,6 miliardi di euro". Contando i 2,4 miliardi di euro di minori spese stimate per il 2020 dall'Ufficio parlamentare di bilancio, si risparmierebbero così (sulla pelle di chi vuole lasciare il lavoro in anticipo) 11 miliardi di euro. Certo, occorrerà predisporre un salvagente e salvaguardie per tutelare chi ha già un accordo aziendale per lasciare il lavoro nel 2020 o nel 2021. Senza un sistema ad hoc (vale a dire, stanziamenti da centinaia di milioni di euro) si rischierebbe un caso esodati-bis.

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