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Imprese: Talent Garden, hr nuovo motore per la digital transformation

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AdnKronos
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Milano, 2 dic. (Labitalia) - Un motore per il cambiamento digitale dell'azienda, con una visione olistica, capace di cogliere necessità e opportunità del digitale e in grado di sviluppare nuove skills per farsi motore vero del cambiamento in azienda. Queste le caratteristiche dell'hr manager che emerge dalla ricerca 'Hr: un leader per la digital transformation', condotta da Talent Garden, la più grande piattaforma in Europa di networking e formazione per l'innovazione digitale nata in Italia nel 2011, che ha indagato il fenomeno della digital transformation in relazione all'impatto sulle persone all'interno delle aziende, ai cambiamenti che sta generando in termini di processi, strutture, ruoli e competenze e soprattutto in relazione al ruolo che hr deve avere in uno scenario così profondamente mutato. La ricerca ha previsto un questionario di oltre 30 domande sottoposto all'interno di aziende italiane che appartengono alla rete di Talent Garden. Nello specifico, un campione di 500 people manager di altrettante aziende così composte: il 23% con meno di 16 collaboratori; il 20% tra i 16 e i 100; il 15% tra 100 e 500; il 6% tra 500 e 1.000; il 23% tra 1.000 a 10.000, e il 13% oltre i 10.000. Gli intervistati ricoprono per il 56% un ruolo hr, il 13 % lavora nel marketing e comunicazione, il 9 % si occupa di innovazione digitale, il 5% di vendite, il 4% di logistica o produzione, il 3% di ricerca e sviluppo, 3% di information technology e il restante 7% occupa altre funzioni aziendali. In termini di età, il 50% è composta da millennials, il 38% appartiene alla generazione X e il 12% è un baby boomer. Assodato che l'impatto della digital transformation si inizia a percepire forte e chiaro e che la trasformazione è necessaria, ci si aspetta che a guidarla sia una figura con una visione dirigenziale. secondo i dati della ricerca, un intervistato su 3 individua nel cpo (chief people officer) il ruolo di sponsor e guida deputata alla trasformazione digitale, secondo solo al ceo (chief executive officer), indicato dal 47% dei rispondenti. seguono più staccato il cio (chief information officer) con l'8% delle risposte e il cdo (chief digital officer) con il 7%. "La figura dell'hr - commenta Lorenzo Maternini, vicepresident global sales & country manager Italy Talent Garden - come emerge dalla ricerca, sta assumendo un ruolo sempre più importante all'interno delle aziende e deve essere in grado di sviluppare competenze e capacità ulteriori rispetto a qualche anno fa". "L'hr moderno - spiega - deve essere un leader ibrido, nel senso migliore del termine, che gioca con sé stesso e con la tecnologia della quale deve comprendere a fondo le potenzialità. Deve sviluppare una visione olistica del sistema all'interno del quale è inserito, diventare prima di tutto agile lui stesso, per rendere agili gli altri, deve essere maestro del design organizzativo, perché le strutture, come le persone e le esigenze del business, devono riplasmarsi continuamente. E per rendere questa figura il vero motore del cambiamento digitale all'interno delle aziende occorre lavorare sulla loro formazione".

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