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Lavoro: Randstad, cala percentuale italiani che hanno timore di perdere il posto

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AdnKronos
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Roma, 13 gen. (Labitalia) - Nell'ultimo trimestre, è diminuita di due punti la percentuale di italiani che hanno timore di perdere il posto di lavoro (9%), con punte dell'11% fra gli uomini (contro il 7% degli uomini), e la sensazione generale d'insicurezza (coloro che non hanno molta paura di perdere il posto ma neanche poca, scesa dal 28% al 26%). E' quanto emerge dagli indici trimestrali rilevati nel Randstad Workmonitor, l'indagine sul mondo del lavoro di Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane. Stabile il numero di dipendenti che ritiene di poter trovare un'occupazione analoga nel giro di sei mesi (58%), speranza più frequente fra i lavoratori di genere maschile (60%, -3%) e i giovani sotto i 25 anni (85% contro il 34% degli over 55), anche se sono le donne il segmento più fiducioso nel confronto con il trimestre precedente (55%, +8%). Cala, invece, la fiducia nella possibilità di trovare un lavoro diverso nello stesso periodo (51%, -3%), con un lieve divario fra uomini (54%, -5%) e donne (48%, +3%), che si allarga decisamente nel confronto fra generazioni (95% dei giovanissimi contro il 25% dei più anziani). L'indice di mobilità a livello globale è rimasto stabile a 114 punti. A livello italiano, invece, si registra un calo di quattro punti rispetto al trimestre precedente, da 109 a 105 punti. Il 77% dei lavoratori italiani non ha cambiato né mansione né datore di lavoro negli ultimi sei mesi, l'11% dei dipendenti ha cambiato soltanto azienda, il 7% ha cambiato ruolo all'interno della stessa società, il 4% ha cambiato sia l'impresa che la posizione ricoperta. Le principali motivazioni che inducono gli italiani a cambiare impiego sono l'ambizione di crescita professionale o manageriale (27%), le migliori condizioni di lavoro (24%) e il desiderio di crescere nella propria specializzazione (21%). Soltanto il 3% degli italiani sta attivamente cercando un altro lavoro, il 7% sta selezionando nuove opportunità, il 21% si sta guardando attorno, il 30% non si sta impegnando attivamente nella ricerca ma se capitasse un'occasione la valuterebbe, mentre il 38% dichiara di non cercare lavoro. Quasi sette italiani su dieci si dichiarano soddisfatti del loro lavoro (69%), il 22% non esprime un giudizio né positivo né negativo, mentre solo il 9% è insoddisfatto. L'83% dei lavoratori aspira a una promozione, in aumento di tre punti rispetto al trimestre precedente, mentre cala lievemente l'ambizione di iniziare qualcosa di diverso (57%, -2%).

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