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Assunzioni al palo, ma non per i manager

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La crisi colpisce il mondo del lavoro, ma il 55% delle aziende continua a cercare figure qualificate: il dato è in aumento

Giulio Bucchi
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La crisi ricade prepotente sul mondo del lavoro, ma le aziende continuano ad essere alla ricerca di manager e figure qualificate, in particolare per i primi tre mesi del nuovo anno. L' indagine condotta trimestralmente dalla società di recruitment Antal International sul trend di nuove assunzioni e licenziamenti di personale, mette in evidenza uno scenario in controtendenza. Dai dati raccolti nel rapporto “Global Snapshot” emerge che nel terzo trimestre il 55% delle società coinvolte nello studio ha dichiarato di essere impegnata in nuovi inserimenti rispetto al 52% rilevato nella precedente indagine realizzata a luglio. Inoltre, il 54% ha intenzione di assumere nei prossimi tre mesi. In calo i licenziamenti, passati dal 17% di febbraio al 16% del periodo in esame, attesi in calo di un ulteriore 1% nei prossimi tre mesi. In Italia i segnali di crisi non sono passati inosservati: la percentuale di nuove assunzioni è calata rispetto allo scorso trimestre dal 44% al 42%, ma ci si aspetta un miglioramento nei prossimi tre mesi con un punto percentuale d'incremento. Il nostro paese può inoltre vantare un ottimo risultato in termini di riduzione del turn over. Nell'ultimo trimestre la percentuale di impiegati e manager che hanno lasciato il posto di lavoro è scesa dal 14% all'11%, risultato di gran lunga favorevole rispetto al 16% registrato a livello globale. Il mercato del lavoro italiano, se paragonato a quello di altri paesi dell'Europa Occidentale, si caratterizza per un trend globalmente positivo. Se si guarda la Svizzera, ad esempio, le percentuali di assunzione e licenziamento si attestano rispettivamente al 45% e al 13%, mentre la percentuale delle aziende tedesche che assumono in questo momento è significativamente più bassa (33%). Le funzioni amministrativa e finanziaria in questo momento sono particolarmente attive in Italia: l'84% delle aziende sta procedendo a nuovi inserimenti ed un altro 5% ha intenzione di assumere nei prossimi mesi. Il settore dei beni di largo consumo è tra quelli che stanno assumendo meno, attestandosi sul 18%. “Nonostante nell'ambiente politico e bancario si respiri un certo clima di apprensione e preoccupazione rispetto alla situazione economica dell'eurozona” dice Tony Goodwin, CEO di Antal International, “le politiche di assunzione nei differenti paesi europei restano stabilmente attive, per lo meno per ruoli impiegatizi e manageriali. L'Italia rientra pienamente nel novero di questi paesi”.

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