È scaduto il copyrighe
Popeye diventa di tutti
Un marinaio irascibile, ma di buon cuore, sempre pronto a risolvere le cose con un cazzottone. Per poi commentare, nel suo linguaggio sgrammaticato e con un accento tremendo: «I yam what I yam an' tha's all I yam». Cioè “Io sono quello che sono e questo è tutto quello che sono”. Ma da ieri tutto cambia e Popeye, da noi Braccio di Ferro, che finora ha garantito profitti da 1,5 miliardi di sterline l'anno, diventa proprietà comune: potrà essere usato da chiunque voglia stampare magliette, poster e persino creare nuovi fumetti con la sua immagine (i diritti sul nome invece restano di proprietà dell'azienda King Features Syndicate: niente “Spinaci Braccio di Ferro”, per intenderci ). Come ricorda The Times, infatti, la legge europea fissa il limite del diritto di copyright a 70 anni dopo la morte dell'autore e il disegnatore papà di Popeye, Elzie Crisler Segar, è morto nel 1938. Diversa la situazione negli Usa, dove il diritto di copyright dura 95 anni, salvaguardando così il buon vecchio marinaio fino al 2024. Miska Ruggeri su Libero di venerdì