Silvio: via i primi rifiuti
Napoli tornerà civile
E' un Silvio Berlusconi in vena di battute quello che si è presentato questa mattina all'assemblea annuale della Coldiretti a Roma. Qualche nota di spirito (“Sono come il Brunello, invecchiando migliora”), un riferimento al suo stato di fisico (“Sono stanco perché mi fanno lavorare troppo”) e poi, tornando ai temi di attualità politica, passa immediatamente al problema dei rifiuti di Napoli, dove quest'oggi si terrà il consiglio dei ministri, al quale non parteciperanno Calderoli e Bossi: “L'obiettivo del governo è quello di diffondere una nuova immagine di una Napoli più pulita. Ed è stata riportata alla civiltà che le compete”. Ha concluso rinnovando la promessa: “In tre anni si arriverà a una soluzione definitiva del problema”. E così, “oggi, 58 giorni dopo il primo cdm a Napoli, sempre da Napoli avrò l'orgoglio di far vedere che a Napoli e in Campania non ci sono più rifiuti per le strade”. Non mancano però le critiche all'azione di governo sull'emergenza rifiuti. “Il Governo ha liberato Napoli dai rifiuti semplicemente perché li ha spostati nelle discariche dell'Irpinia e del Salernitano”, ha commentato Francesco Pionati, portavoce dell'Udc. “Finché i rifiuti non si distruggeranno, finché si continuerà a nascondere l'immondizia sotto un tappeto rispetto ad un altro, il problema rimarrà intatto”. Ermete Realacci, del Pd, riconosce da un lato l'impegno di Berlusconi, ma non si riserva una nota polemica: “Sono serviti tre mesi e non uno come annunciava Berlusconi appena insediato, ma va sicuramente riconosciuto il merito di aver tolto dalle strade di Napoli i cumuli di rifiuti. Tuttavia i toni trionfalistici del presidente del Consiglio non aiutano la Campania”. Sull'argomento è intervenuta anche il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelimi: “Va dato atto al governo di aver fatto passi in avanti notevolissimi. Berlusconi si è occupato in prima persona assieme a Prestigiacomo e Bertolaso dell'emergenza rifiuti e credo che questa sia la cartina di tornasole del metodo con il quale il governo affronta i problemi”.