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La Russa: badanti in regola

Maroni: "Nessuna sanatoria"

Silvia Tironi
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La Russa apre. Maroni chiude la porta. Sulla questione badanti (ossia sulla possibile sanatoria a colf ebadanti dopo l'introduzione della nuova legge sulla sicurezza chefacilita l'espulsione dei clandestini che lavorano in nero) c'è profondo disaccordo tra il ministro della Difesa e quello dell'Interno. Ignazio La Russa lancia unaproposta: «Regolarizziamo solo le badanti, alle colf ci pensiamo dopo».Per il ministro alla base di tutto «c'è un problema moraleper le famiglie che vedrebbero sottrarsi degli aiuti importanti. Lanostra proposta - spiega La Russa - è restringere il campo alle badantie non alle colf. Le badanti sono quelle che hanno già in corso unrapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e personeportatrici di handicap...». La Russa spiega così la sua proposta.«Diamo l'incarico - dice - ai prefetti per vedere di verificare se c'èla possibilità di regolarizzare solo le badanti, potrebbero fare deicontrolli efficaci in modo che gli abusi diventino fisiologici». E lecolf? «Per le colf - spiega il ministro - non c'è urgenza. Vedremo cosafare, ma per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione...». Ma Roberto Maroni frena: "Non ci sanà alcuna sanatoria per le badanti". Quella di questi giorni è"una polemica basata sul nulla", ha sottolineato il capo del Viminale, "visto che già da ora, primadell'entrata in vigore del ddl sicurezza, i lavoratori in nero sonopuniti. Già oggi se unclandestino svolge un lavoro in nero può essere espulso". Maroni prende dunque una posizione netta e allontana qualsiasi polemica, dubbio o fraintendimento: "Sista facendo un gran discutere su una norma nonancora in vigore", ha aggiunto, "dimenticando che ci sono già leggi che puniscono illavoro nero, specie se viene svolto da un clandestino". E a proposito di eventuali sanatorie ha osservato che "il Parlamento èsovrano, ma io personalmente sono contrario ad una sanatoria che non sipotrebbe fare per una particolare categoria di lavoratori. Ciò èfortemente sconsigliato dal patto europeo sull'immigrazione che è unimpegno sottoscritto da tutti i capi di governo dell'Europa, per cui misento di escludere l'ipotesi di sanatoria". Il ministro dell'Interno ridimensiona poi i numeri circolati in questi giorni sulle badantiirregolari, ricordando che molte provengono da Paesi recentemente entratinell'Unione europea e quindi non hanno bisogno di regolarizzazione. Quanto all'eventualità del carcere per la badante, il ministroha sottolineato che "il reato di clandestinità introdotto con il ddlsicurezza prevede una sanzione penale che non è il carcere, ma una penaaccessoria e cioé la possibilità di immediata espulsione conprovvedimento del giudice di pace". Dunque, ha aggiunto, "sono statefatte polemiche sul nulla visto che già oggi, col ddl sicurezza non invigore, un clandestino può essere identificato ed espulso edulteriormente sanzionato se fa un lavoro in nero".

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