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Su Facebook la Lega gioca

a "Rimbalza il clandestino"

Dario Mazzocchi
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La lotta ai clandestini condotta dalla Lega Nord non ha confini: non si limita al mare o alla terraferma, ma addirittura si allarga allo spazio virtuale, quello di internet. E in particolare del social network più in voga anche tra i giovani padani, Facebook, grazie all'applicazione “Rimbalza il clandestino” ospitata dalla pagina ufficiale del Carroccio sulla piattaforma. Per accedervi, non è necessario essere scritti: digitando le tre parole magiche “Rimbalza il clandestino” nel motore di ricerca Google, tra i risultati ce n'è uno che riconduce immediatamente alla pagina di Facebook. Come si gioca - La regola è molto semplice: fermare i barconi che arrivano da tutte la parti, Nord e Sud senza distinzioni, cliccandoci sopra diverse volte. Si va dalle semplici zattere alle portaerei, come in una sorta di battaglia navale vecchio stile. “Premendo su di esse un numero variabile di volte che va da 1 a 5”, si legge nelle istruzioni, “le rimanderai indietro ottenendo un punteggio a seconda dell'imbarcazione”. Se allo scadere del tempo, l'utente di turno ne avrà allontanate più possibili, dimostrerà di essere un vero leghista. Altrimenti non rimane che ritentare. “Se la barra sarà al massimo - spiegano ancora le istruzioni - vorrà dire che avrai dimostrato la tua bravura e potrai passare al prossimo livello”. Il figlio del Senatur - A gestire le pagine ufficiali della Lega Nord su Facebook è il figlio di Umberto Bossi, Renzo, che può vantare numerosi gruppi a lui dedicati. Compresi quelli che lo prendono in giro per le sue avventure scolastiche (ad esempio, è possibile accedere al gruppo “Aiutiamo Renzo Bossi a diplomarsi”). E così la polemica è scoppiata più forte che mai nelle ore che hanno seguito l'ennesima tragedia del mare che ha coinvolto un'imbarcazione di eritrei: solo in cinque su ottanta delle persone a bordo sono sopravvissuti nel corso della traversata del Mediterraneo.

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