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Alitalia, il Cdm dà l'ok

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all modifica del dl Marzano

Eloisa Palomba
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge e al disegno di legge delega su Alitalia. Stando ad alcune indiscrezioni, il primo provvedimento vara una riforma delle procedure previste dalla legge Marzano per il commissariamento come ancora di salvataggio per le grandi aziende in crisi. Il secondo, invece, pone le basi per una riforma più ampia delle norme che regolano l'amministrazione straordinaria. In questo modo il commissario straordinario di una grande impresa in crisi potrà accedere anche ad una “immediata vendita di asset ancora fruttuosi” nel tentativo di garantire così maggiore elasticità al modello procedimentale. Oltre a prevedere una accelerazione dei tempi per la vendita di asset e la possibilità di procedere con una trattativa privata dopo una perizia sul valore, nel dl su Alitalia sono previste alcune deroghe alla normativa antitrust. Sarebbero infine previste norme di tutela per i piccoli risparmiatori con l'ipotesi di un ricorso al fondo creato con i cosiddetti conti dormienti. Reazioni - Il nuovo piano è stato ben accolto dal ministro delle Riforme Umberto Bossi: “Il piano Alitalia va bene”, è stato il suo primo commento lasciano Palazzo Chigi in seguito al Consiglio dei ministri. Di segno totalmente opposto il giudizio di Walter Veltroni contenuto in una nota: “La vicenda Alitalia è lo specchio fedele di come il governo Berlusconi sia vittima della sua demagogia e della sua inadeguatezza. Il piano presentato ci consegna una compagnia di bandiera che di fatto diventa di bandierina, con un inaccettabile ridimensionamento della capacità di espansione internazionale”. A storcere maggiormente il naso è comunque l'Anpac, l'associazione deipiloti, che chiede al governo di “assumere immediatamente la gestionediretta della questione Alitalia e ad aprire un confronto chiaro acostruttivo”. Anche il sindacato Sdl si prepara ad una “rispostadurissima”, mentre l'Avia, l'associazione degli assistenti di volo, èdell'idea che il progetto di ridurre la flotta del 40% è ben oltre “ipuoi rosei sogni di Ait France o Lufthansa”. Nel frattempo da Parigi proprio l'Air France fa sapere di essere pronta a trattare per l'alleanza, prendendo una partecipazione minoritaria nel capitale della nuova società.

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