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Prodi: Delbono, una ragazzata. Bersani: non sono d'accordo

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Il professore: "Ma chi comanda ora nel Pd?"

Albina Perri
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Carte di credito pubbliche per viaggi privati? Bazzecole. Per Romano Prodi quel che ha fatto il sindaco di Bologna, Flavio Delbono, non è niente di così grave. Aprofittare del proprio ruolo per mantenere un'amante, a Bologna, che sarà. E poi si parla di pochi spicci, mica di grandi cifre, come se il problema del sottrarre fondi pubblici fosse nella dimensione e non nell'atto.  Il ritorno del Professore sui giornali è segnato da questa brillante affermazione: "Prima di tutto, analizziamo la  dimensione del problema. Di cosa si sta parlando? Non si distrugge la  vita di un uomo, come è accaduto in questi giorni, per una storia  come quella, per una manciata di euro...". Sa cosa mi  dispiace, soprattutto? Vedere che ormai sembra sempre più debole  la ragione dello stare insieme Romano Prodi lo dice alla moralista e rigida La Repubblica, che in questo caso però soprassiede.  "Certo -ammette Prodi- doveva  essere più accorto. Ma in questi giorni nessuno si è limitato a dire questo: gli hanno dato del delinquente, invece. Hanno parlato di  limite etico travolto. Eppure altrove, per altri amministratori locali di centrodestra che ne hanno combinate di tutti i colori, nessuno ha  gridato allo scandalo, e si è mai sognato di chiedere le dimissioni.  Allora queste cose le vogliamo dire sì o no?". A chi Prodi faccia riferimento non è dato sapere. Resta la doppia morale del Pd.  "Ma anche le dimissioni, vede, confermano la differenza di stile di Delbono: ha compiuto un atto di responsabilità verso la città.  Ora sarà più libero di dimostrare la sua innocenza, della quale -  sottolinea l'ex premier - sono non sicuro, ma sicurissimo. Non era  obbligato a dimettersi, ma l'ha fatto. Ha messo il bene comune sopra a tutto, prima delle convenienze personali. Chi altri l'avrebbe fatto?  La Moratti, forse?". Picconata al Pd- Chi comanda, dunque, nel Pd? La domanda resta inevasa. Il Professore sa che per la successione alla carica di primo  cittadino si fa proprio il suo nome: "Ma non ci pensi neanche un  momento... Gliel'ho già detto: in politica o si sta dentro, o si sta  fuori. E io dentro ci sono già stato anche troppo. Mi riposo, leggo,  studio molto, faccio le mie lezioni qui in Italia e in Cina. E sono  sereno così". A chi lo indica come il salvatore della patria replica  secco: “Eh no, salvatore della patria no. Va bene una volta, va bene  due volte, ma tre volte proprio non si può. Grazie tante, ma abbiamo  già dato". "Sa cosa mi  dispiace, soprattutto? E' vedere che ormai sembra sempre più debole  la ragione dello stare insieme".  Bersani: non sono d'accordo- "Per Prodi ho un affetto e un rispetto inattaccabili, anche quando gli si attribuiscono cose sulle quali posso non essere d'accordo". Pierluigi Bersani, commenta così le parole di Romano Prodi. "Delbono ha compiuto un gesto veramente apprezzabile, che testimonia di una persona e una città - dice Bersani - Paese che vai, usanze che trovi; ci sono posti dove esistono altre logiche, ma non lì a Bologna. Un amministratore che dice 'prima la citta è qualcosa che ci invita a riflettere: prima di tutto la città, prima di tutto l'Italia, chi governa deve rispettare il Paese". Nel frattempo a Bologna si va a grandi passi verso il voto anticipato. Lo chiede il Pd locale e il ministro dell'Interno, Roberto Maroni si dice "disponibile" in caso di richiesta "unanime".

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