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È morto Geoffrey Ronald Burbidge

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Scoprì la sintesi nucleare degli elementi delle stelle

Monica Rizzello
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È morto dopo una lunga malattia, l'astrofisico britannico Geoffrey Ronald Burbidge, che scoprì e determinò la sintesi nucleare degli elementi delle stelle. Lo scienziato è venuto a mancare a 84 anni nello Scripps Memorial Hospital di La Jolla, una nota località turistica nella contea di San Diego, nella California meridionale. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia al “Los Angeles Times”. Burbidge era un'autorità internazionale nel campo degli studi di astrofisica e cosmologia, e ha conosciuto una rinnovata fama, seppur controversa, nell'ultimo decennio per essersi fatto paladino del rifiuto della teoria del Big Bang come origine dell'Universo, sostenendo, in alternativa, che la materia si crea continuamente. Nato a Chipping Norton (Inghilterra) il 24 settembre 1925, Burbidge era professore emerito di fisica ed astrofisica all'Università della California. Nel 1957, insieme alla moglie Margaret, all'astronomo inglese Fred Hoyle e al fisico americano William Fowler (futuro premio Nobel per la fisica), Burbidge pubblicò un articolo sulla nucleosintesi stellare che divenne famoso con un acronimo composto dalle iniziali dei suoi autori, B²Fh. In seguito lo scienziato si è distinto per la sua teoria cosmologica non convenzionale, che contraddice apertamente la dominante teoria del Big Bang. Per questo è stato spesso accostato ad Halton Arp. Secondo Burbidge, l'universo è oscillante e si espande e si contrae alternativamente all'infinito. Questa teoria, data la sua natura controversa, gli ha recato una certa fama, ma anche attirato critiche. Geoffrey Burbidge ha diretto l'Osservatorio di Kitt Peak in Arizona dal 1978 al 1984 e gli è stato dedicato l'asteroide «11753 Geoffburbidge». Nel 1959 per i suoi fondamentali studi sulle stelle, Burbidge ottenne il Warner Prize insieme alla moglie Margaret dall'American Astronomical Society. Tra gli altri riconoscimenti internazionali da lui conquistati figura la Bruce Medal (1999), la Gold Medal of the Royal Astronomical Society (2005) e la National Academy of Sciences Award for Scientific Reviewing (2007). Per trent'anni ha diretto il periodico «Annual Review of Astronomy and Astrophysics» e per un decennio è stato il diretto scientifico del periodico «Astrophysical Journal».

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