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Istat: nel 2009 retribuzioni su del 3%

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Rinnovati 23 accordi, ore di sciopero diminuite della metà

Albina Perri
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Secondi l'Istat nel 2009 le retribuzioni  sono cresciute del 3 percento. L'istituto sottolinea che alla  fine di dicembre 2009 i contratti collettivi nazionali di lavoro, in  vigore relativamente alla sola parte economica, riguardano l'89,7 per  cento degli occupati dipendenti rilevati per il periodo di riferimento degli indici (dicembre 2005), a essi corrisponde una quota dell'88,0  per cento del monte retributivo osservato.   Nel mese di dicembre 2009, continua l'Istat, l'indice delle  retribuzioni orarie contrattuali, ha presentato un incremento dello  0,1 per cento rispetto al mese precedente e del 2,8 per cento rispetto a dicembre 2008. Nella media del 2009 si è registrato un aumento,  rispetto all'anno precedente, del 3 per cento. Nel periodo gennaio-ottobre 2009 il  numero delle ore non lavorate per conflitti, originati dal rapporto di lavoro, è stato di 1,8 milioni, con un calo del 58,2 per cento  rispetto al corrispondente periodo del 2008. Lo rileva l'Istat  sottolineando che tra le motivazioni, quelle che presentano le  incidenze maggiori sono le altre cause (29,7 per cento delle ore  totali non lavorate per conflitti), il licenziamento e la sospensione  dei dipendenti (22,8 per cento) e le rivendicazioni economiche (18,8  per cento). La stagione contrattuale del 2009 è stata caratterizzata dal rinnovo di 23 accordi a cui sono associati  poco più di 5,5 milioni di lavoratori dipendenti a cui corrisponde un monte retributivo pari al 43,3 per cento di quello totale. Lo rileva  l'Istat aggiungendo che a livello settoriale, cinque contratti  appartengono all'industria, otto ai servizi privati e dieci alla  pubblica amministrazione. Degli accordi recepiti, sei sono relativi  alla parte normativa quadriennale, dieci al secondo biennio economico. Dei sette rimanenti, sei (alimentari, olearie, carta e  carto-tecnica, chimiche, metalmeccaniche telecomunicazioni), prosegue  l'Istat, sono stati rinnovati secondo il nuovo modello contrattuale,  introdotto nel gennaio 2009, che stabilisce una durata triennale degli accordi sia per la parte normativa sia per quella economica; per  quello dei servizi portuali vi è stata la sigla contestuale del primo e secondo biennio. Nella pubblica amministrazione, ad eccezione dell'accordo per i  conservatori, continua l'Istat, sono stati rinnovati tutti i contratti appartenenti al comparto di contrattazione collettiva. Solo il rinnovo per la Presidenza del Consiglio dei Ministri è relativo al primo  biennio, mentre tutti gli altri riguardano il secondo biennio  2008-2009.

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