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Arte, Pisa celebra Keith Haring

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A 20 anni dalla morte, una mostra ricorda il grande pittore statunitense

Maria Acqua Simi
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Il 16 febbraio 1990 moriva, a 31 anni di Aids, il pittore statunitense Keith Haring, uno degli artisti più rappresentativi della corrente neo-pop, alfiere della Street Art di New York anni Ottanta. A vent'anni esatti dalla morte, il 16 febbraio 2010, la città di Pisa lo ricorda con un evento sotto il murale «Tuttomondo», sua ultima grande opera pubblica, realizzata nel giugno 1989 nella parete della Chiesa di Sant'Antonio Abate. L'evento si chiama Haring Block Party (letteralmente Festa di Quartiere, curato dal Circolo Arci ExWide) e vi parteciperanno i migliori dj del territorio (Fonx, Drago, Pizzo, Herrera, Black Friday Crew), selezionando musica black (hip-hop, funk, afrobeat); balleranno le crew (in slang americano gruppi) di breakers, di vecchia e nuova generazione, per ricreare l'atmosfera di quella incredibile settimana del mese di giugno 1989, quando Haring realizzò il dipinto coinvolgendo tutti coloro che si affacciavano incuriositi a vedere cosa stava succedendo. Nel 1988 apre un Pop Shop a Tokyo. In quell'occasione l'artista afferma: "Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'Aids io, non lo prenderà nessuno. Nei mesi successivi dichiara, in un'intervista a Rolling Stone di essere affetto dal virus dell'HIV". Di lì a poco fonda la Keith Haring Foundation a favore dei bambini malati di AIDS. Nel 1989, vicino alla chiesa di Sant'Antonio abate di Pisa, esegue la sua ultima opera pubblica, un grande murales intitolato Tuttomondo e dedicato alla pace universale. Dalle 20 alle 22, all'Auditorium della Provincia di Pisa nel Centro Maccarrone di Via Pellico, saranno proiettati il documentario «The Universe of Keith Haring» di Christina Clausen, i cortometraggi «Tuttomondo», «L'arte in diretta» e «Affreschi elettronici».

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