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Attacco suicida nel Caucaso

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Duplice attentato a Kizlyar: un'autobomba vicino alla sede delle forze dell'ordine e un kamikaze tra la folla

Eleonora Crisafulli
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Dopo il duplice attentato nel metrò di Mosca, un nuovo attacco suicida miete vittime nel Caucaso. Secondo una prima ricostruzione, una prima esplosione, provocata da un'autobomba, è avvenuta a Kizlyar, in Daghestan, durante il passaggio di una volante della polizia causando la morte dei due agenti a bordo. Circa 15 minuti dopo, quando sono arrivati gli investigatori, un kamikaze vestito da poliziotto si è fatto esplodere in mezzo alla gente, provocando altre nove morti, tra cui cinque esponenti delle forze dell'ordine, un investigatore locale e un passante. Tra le vittime figura anche il capo della polizia locale, il col. Vitali Vedernikov. Gli ordigni sarebbero stati posizionati a 300 metri di distanza dall'edificio delle forze dell'ordine locali e dell'Fsb. Lotta dura - Il Daghestan è la repubblica russa del Caucaso del nord più turbolenta insieme all'Inguscezia. Il ministro degli interni russo, Rashid Nurgaliev, ha ordinato di aumentare la sicurezza degli edifici importanti e dei posti pubblici annunciando una lotta "dura e di principio". Per quanto riguarda la responsabilità dell'attentato, il premier Vladimir Putin non esclude che sia lo stesso gruppo ad aver provocato l'attentato di Mosca e quello di oggi: "Crediamo che questi attacchi siano diretti contro la Russia".

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