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Cervo sardo non rischia più l'estinzione

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Riuscito il ripopolamento, iniziato nel 1985

Monica Rizzello
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«Nel novembre del 1985 la Regione Sardegna portò due coppie di cervi sardi in Corsica, nel corso di un gemellaggio, per consentire il ripopolamento di questa specie scomparso nell'isola francese dal 1970. Oggi, dopo 25 anni, possiamo dire che l'azione di ripopolamento del cervo sardo-corso, ha avuto un ottimo risultato. Ora questa specie non rischia più l'estinzione». Lo dichiara Salvatore Farina, presidente dell'Ente Foreste della Sardegna, nel corso dei lavori del Convegno “il Cervo Sardo-Corso”, tenuto ieri a Cagliari per analizzare lo status di conservazione della specie e le prospettive di gestione. Il cervo sardo (cervus elaphus corsicanus), presente fino alla metà del XIX secolo in tutte le aree boschive della Sardegna, è stato a serio rischio di estinzione, riducendosi alla presenza di meno di 200 esemplari, in seguito soprattutto agli incendi e alla caccia. Oggi, grazie all'intervento di ripopolamento questa specie non rischia più l'estinzione. «Oggi - ha concluso Farina - ci poniamo due obiettivi fondamentali da realizzare nei prossimi cinque anni: aumentare la distribuzione del cervo sardo-corso ad almeno il 30% della superficie dell'isola e di raggiungere una consistenza di popolazione che garantisca il passaggio ad uno status di conservazione diverso da quello attuale».

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