Elezioni incerte, l'ultima carta di Cameron: il contratto con gli inglesi
Il candidato Tory è troppo poco populista, i conservatori cambiano strategia e stringono un patto con gli elettori come fece Silvio
Dopo l'ottima performance al dibattito di ieri sera e l'endorsement che esce sull'Economist di oggi, David Cameron lancia l'assalto all'ultima settimana di campagna elettorale. Con Gordon Brown ormai in un angolo e Nick Clegg che non rappresenta più una piacevole sorpesa, dal cilindro conservatore esce un vecchio mantra della destra americana: il contratto con gli elettori. Utilizzato in Italia anche da Silvio Berlusconi, ispirato proprio dall'esperienza americana di Newt Gingrich, il contratto viene ripescato oggi nell'elezione più incerta che l'Inghilterrra ricordi. Spaventati dallo spettro di un parlamento senza maggioranza per governare e con il timore di aver gettato al vento l'occasione della vita per ritornare alla guida del paese, i Tories del giovane Cameron giocano l'ultima, inattesa carta. Due milioni di copie spedite nei principali seggi in bilico, un milione distribuito nelle stazioni ferroviarie, internet, blog, social network: è ufficialmente iniziato il tam tam che dovrebbe scuotere la fin qui compassata politica britannica e far scivolare la maggioranza al parlamento nella casella blu. L'idea di un vero e proprio patto con la Gran Bretagna era nella testa di molti analisti già dopo il primo dibattito, quello che aveva incoronato Nick Clegg come nuovo astro nascente della politica d'oltremanica. David Cameron era apparso, come spesso gli è successo in questi mesi, fin troppo perfetto per incrociare i desiderata dell'elettore medio: eloquio fluido, movimenti sempre studiati, rapporto naturale con la telecamera. Il rischio era – ed è – quello di un candidato bravo ma freddo, poco incline alla battuta populista e a scaldare gli animi della base che ama messaggi diretti e per niente sofisticati. Ogni manifestazione pubblica, ogni uscita sui media, ogni evento collaterale alla campagna di Cameron, da oggi fino al 6 maggio, sarà caratterizzato dalla promozione del Contratto con gli elettori: un'enfasi particolare per quella che i Tories considerano l'arma perfetta per il colpo del ko. Basterà per vincere? Simone Bressan (blogger di notapolitica.it)