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Grillo rifiuta i rimborsi elettorali

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Il leader del MoVimento 5 Stelle lo sbandiera sul suo blog: "Quali partiti hanno fatto altrettanto?"

Eleonora Crisafulli
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Il partito di Beppe Grillo rinuncia ai rimborsi elettorali e il fondatore non perde tempo a sbandierarlo ai quattro venti dalle pagine del suo blog: "Il MoVimento 5 Stelle ha rifiutato il rimborso di un milione settecentomila euro per le Regionali. Quali partiti hanno fatto altrettanto? I soldi devono rimanere ai cittadini". L'annuncio arriva dopo un successo elettorale locale, a Bolzano, con il 4% per il candidato sindaco del partito, alternativo a centrodestra e a centrosinistra, e l'elezione di due consiglieri, Claudio Vedovelli e Serena Segato. "Tutto attraverso l'autofinanziamento - sottolinea Grillo, che forse non avrebbe parlato in caso di sconfitta - senza imbrattare Bolzano con manifesti elettorali e senza alcuna pubblicità da parte dei media in mano a Pdl e a Pdmenoelle". Seguono le accuse esplicite: "I partiti che straparlano di tagli incassano centinaia di milioni di euro di rimborsi elettorali, una truffa che consente di aggirare l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sancita da un referendum". Dopo il risultato positivo alle Regionali, il MoVimento 5 Stelle ha rifiutato il rimborso e ha speso per la sua campagna elettorale  in cinque regioni "circa 40 mila euro, che divisi per i 500mila voti ottenuti, sono grosso modo 8 centesimi a voto. So che è una cifra esorbitante ma faremo di meno... Vogliamo dare un esempio" e poi gli eletti "si sono diminuiti lo stipendio da 10mila euro di consigliere regionale a 2/2.500". Intanto il MoVimento, soprattutto attraverso la Rete (a fine giugno partirà il nuovo portale), "si sta espandendo. Ci saranno sempre più iscritti e il principio di "uno vale uno" sarà finalmente applicato. Questo è un movimento nuovo, ci stanno studiando in tutto il mondo, ne parlano all'estero", non in Italia, "ma non importa, così ci rafforzate sempre di più".

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