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Pakistan, dopo Facebook bloccato anche YouTube

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Il governo stringe la morsa sui social network e dice "è materiale blasfemo"

Tatiana Necchi
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YouTube e Facebook sono banditi. La decisione di vietare il celebre sito per caricare e scaricare i video, YouTube, è stata presa dal governo pakistano proprio il giorno successivo alla decisione di impedire l'accesso al sito di Facebook, bloccato perché aveva lanciato un concorso sulle caricatuire di Maometto. Le autorità hanno posto il divieto sulla condivisione dei video per la presenza di immagini blasfeme. Le Autorità per le Telecomunicazioni dicono:  «Abbiamo bloccato l'accesso a YouTube per la presenza di contenuti scioccanti». Già tre anni fa, nel 2007, il Pakistan aveva bloccato per un anno l'accesso a YouTube a causa di alcuni video considerati contrari la religione islamica. Lo stop a Facebook è stato stabilito da una sentenza emessa ieri dall'Alta Corte di Lahore, sollecitata a pronunciarsi a seguito di una petizione presentata dal movimento degli avvocati islamici. Questa proposta sul social network ha scatenato critiche nel paese perché l'islam proibisce la pubblicazione di queste rappresentazioni. ma il gruppo di avvocati musulmani ha ottenuto la decisione della magistratura che vincola il governo ad agire. L'accesso alla rete è stato dunque chiuso fino al 31 maggio. La pagina controversa, intitolata "La giornata del disegnate tutti Maometto" incoraggia l'invio di immagini che rappresentano il profeta, in reazione alle minacce di un gruppo fondamentalista contro i creatori del cartone "South Park". I creatori americani avevano raffigurato Maometto travestito da orso: circa 2mila studenti erano scesi in strada a Karachi per costringere Facebook a bandire la pagina che ritengono blasfema.

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