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Torna alla luce la prima domus etrusca

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Ha 2400 anni ma è ben conservata. Diventerà un museo all'aperto

Tatiana Necchi
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Una scoperta inattesa ed eccezionale. Gli archeologi e gli addetti agli scavi di Vetulonia, qualche giorno fa sotto una pioggia battente, hanno visto riaffiorare dal fango i resti di una casa etrusca risalente a un'epoca databile fra il III e il I secolo a.C. . Sono rimasti a bocca aperta. Dopo due settimane di lavori è stata riportata alla luce un'intera Domus etrusca antica di 2400 anni, conservata perfettamente. Si tratta dei resti migliori che siano mai stati trovati in Italia e permetteranno agli archeologici di venire a conoscenza di nuove tecniche legate all'edilizia etrusca che fino a oggi non si conoscevano. «È un caso unico in Italia - spiega la direttrice del museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, Simona Rafanelli - anche perché‚ con quello che abbiamo trovato fino ad oggi saremmo in grado di ricostruire tutta la casa per intero». Al suo interno una grandissima quantità di reperti inestimabili, di monete, oggetti di vita quotidiana: l'obiettivo, ora, è di proseguire con la campagna di scavi e fare della domus un museo all'aria aperta, con una copertura tutta in vetro per poter mettere in mostra anche i reperti finora rinvenuti. Grazie a 6 monete romane ed etrusche è stato poi possibile per gli archeologi anche risalire alla data del crollo della casa: 79 a.C., in concomitanza con le guerre scatenate dal generale e dittatore romano Lucio Cornelio Silla, che colpirono anche Vetulonia proprio in quegli anni. I reperti permetteranno di acquisire una miriade di informazioni sulla vita nella Domus e sulle tecniche di costruzione: è stato già riportato alla luce il seminterrato della villa, edificato con pietra legata a secco. Una specie di magazzino nel quale la famiglia etrusca conservava le derrate alimentari. Incredibile il grande orcio nell`angolo della stanza che serviva per ricoverare le granaglie e l`adiacente frantoio per le olive. E` stato riportato alla luce anche il pavimento originale della casa fatto di coccio pesto. Tutto in giro era pieno di pezzi di vasi, anfore, piatti di vernice nera che possono essere adesso perfettamente recuperati e messi in mostra. La grande presenza di chiodi ha fatto poi pensare a un piano superiore con travi di legno, e argilla nel soffitto, che può essere definito oggi come un antico soppalco etrusco. Le mura erano composte da mattoni parallelepipedi fatti di argilla cruda seccata al sole. Questa scoperta ha permesso di mettere mano sui primi mattoni etruschi mai conosciuti fino ad oggi e su intonaci fatti di argilla. Addirittura è stata trovata una maniglia di una porta e resti di mobili in bronzo. Vetulonia in quel periodo storico batteva moneta per cui è possibile ipotizzare che fosse questa la ragione che permise a questa Domus di non essere ancora stata rasa al suolo dalle guerre sillane, che invece avevano già devastato parte dell'Etruria. Questa, per l'epoca, rappresenta una casa di una grande importanza nella società, appartenente senza dubbio ad un signore del paese. Era destinata sia ad abitazione che ad attività commerciale. E` stato possibile scoprire che con molta probabilità nel corso della vita di questa casa sono state anche fatte modifiche e ingrandimenti. L'idea è di fare di questa Domus un museo all'aperto con una copertura tutta in vetro per poter mettere in mostra anche i reperti finora rinvenuti. «Speriamo, inoltre, di continuare gli scavi con la prossima campagna e di scoprire l'ingresso di questa casa», conclude Rafanelli.

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