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L'Europa dichiara guerra alla tratta delle persone

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Sì alla Convenzione di Varsavia. Carfagna:"lotta a 360° alla tratta di esseri umani"

Roberto Amaglio
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L'Unione Europea dice basta al traffico delle persone. Giovedì, infatti, è stata approvata in Polonia dai Paesi continentali la Convenzione di Varsavia, il documento finalizzato ad affrontare il fenomeno della tratta con un'ottica europea e non solo nazionale. Quattro gli obiettivi dell'accordo, già soprannominati delle “4P”: prevenire la tratta, proteggere i diritti umani delle vittime, perseguire gli autori del reato e promuovere la cooperazione internazionale. In tal senso, sono state previste aggravanti fino a un terzo della pena e tolleranza zero per le organizzazioni che, allo scopo di “importare” esseri umani, falsificano i documenti. Giro di vite anche contro i reati di riduzione e mantenimento in schiavitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi, tutti e tre sono stati inseriti tra le disposizioni che consentono l'utilizzazione degli strumenti di indagine utilizzati per il contrasto della criminalità organizzata. A dar notizia della fumata bianca sulla ratifica della convenzione è stato il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna. “Pene più severe per chi gestisce il traffico delle persone, siano uomini, donne o bambini. E misure assistenziali, compreso permessi di soggiorno, per le vittime sfruttate. Con l'approvazione della Convenzione di Varsavia il nostro Paese si lancia in una lotta senza confine, su scala globale, alla tratta di esseri umani. E il senso della Convenzione è anche quello di prevenire non solo la tratta ai fini di sfruttamento sessuale, ma anche il lavoro forzato ed altre pratiche illecite delle persone, il tutto in un'ottica Europea”.

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