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Israele ferma i pacifisti. Presa la Rachel Corrie

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La nave è stata abbordata e scortata verso il porto israeliano di Ashdod senza intervento militare

Paolo Franzoso
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La nave Rachel Corrie è stata catturata dalla marina israeliana senza intervento militare.  Viaggia ora scortata verso il porto israeliano di Ashdod. Fonti dell'esercito negano di aver abbordato la nave e annunciano la diffusione nelle prossime ore di un video dell'operazione. Lo riferisce tramite Twitter l'organizzazione pacifista Perdana, comproprietaria della nave irlandese. NESSUNA RESISTENZA - L'operazione è stata condotta senza resistenze, nessuno è rimasto ferito.  Secondo la ricostruzione israeliana l'abbordaggio è avvenuto in modo pacifico dopo il consenso degli attivisti. “Impediremo alla nave di giungere a destinazione”. Se la nave non invertirà la rotta, “non avremo scelta”. Israele si era preparato all'abbordaggio. Quando la nave era giunta a circa trenta miglia dalla costa è stata circondata da tre navi militari. “Impediremo alla nave di giungere a destinazione”. Se la nave non invertirà la rotta, “non avremo scelta”, aveva dichiarato la portavoce militare israeliana, Avital Leibowitz. Precisando che “Israele non ha problemi a far attraccare la nave ad Ashdod (porto situato nel sud di Israele, ndr) e aiutare l'equipaggio a trasferire gli aiuti a Gaza via terra”. Il governo israeliano vuole ispezionare il carico prima di consentire il trasporto a Gaza, “per verificare che non vi siano esplosivi o munizioni”. FERMEZZA - Il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, aveva sostenuto la linea dura: “Fermeremo la nave e anche qualsiasi altra che tenterà di danneggiare la sovranità israeliana. Non c'è alcuna possibilità che la Rachel Corrie raggiunga la costa di Gaza". Leggi il reportage da Tel Aviv. BLOCCO INSOSTENIBILE –  Acque diplomatiche agitate. È intervenuta anche la Casa Bianca, preoccupata. Gli Stati Uniti si schierano con Israele e invitano la Rachel Corrie a eseguire l'ordine di Israele di far rotta verso il porto di Ashdod “nell'interesse della sicurezza di tutte le persone coinvolte e del sicuro trasferimento degli aiuti alla popolazione di Gazza”. Tuttavia il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha precisato che “le attuali disposizioni del blocco sono insostenibili e vanno cambiate”. la nave che si sta dirigendo verso Gaza è l'ultima delle sei della “Freedom Flotilla” che hanno deciso di rompere il blocco navale di Israele. RACHEL CORRIE – Battente bandiera irlandese, con 19 attivisti a bordo, la nave che si sta dirigendo verso Gaza è l'ultima delle sei della “Freedom Flotilla” che hanno deciso di rompere il blocco navale di Israele. Tel Aviv ha dimostrato il 31 maggio di non scendere a compromessi intervenendo con la forza. Uno degli attivisti filo-palestinesi a bordo aveva confermato l'intenzione di andare fino in fondo, anche allo scontro se necessario: “Non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l'assedio navale israeliano contro la Striscia di Gaza”. Per fortuna, niente scontri. Il report da freegaza.org Poco prima delle 9am questa mattina, i militari Israeliani hanno preso con la forza la nave di aiuti umanitari, di prorietà Irlandese, la MV Rachel Corrie, impedendo di consegnare all'assediata Gaza più di 1000 tonnellate di materiale medico e da ricostruzione. Per la seconda volta, in meno di una settimana, i commandos navali Israeliani hanno assaltato una nave disarmati di aiuti, prendendo in ostaggio brutalmente i passeggeri e trascinando la nave verso il porto di Ashdod port nel Sud di Isarele. Non si sa ancora se qualcuno a bordo della Rachel Corrie sia stato ucciso o ferito durante l'attacco, ma si crede che siano salvi.  La  Corrie trasportava 11 passenggeri e  9 membri dell'equipaggio di 5 nazionalità diverse, la maggior parte Irlandesi e Malesi. Tra i passeggeri c'è il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, Parit Member del Parlamento Malese Mohd Nizar Zakaria, e l'ex  UN Assistant Secretary General, Denis Halliday.  Nove attivisti internazionali per i diritti umani sono stati uccisi lunedì quando i commandos israeliani hanno assaltato violentemente la nave di aiuti turca, la Mavi Marmara e altre cinque barche disarmate che trasportavano aiuti a Gaza. Prima di essere presi in ostaggio dalla Marina Israeliana, Derek Graham, irlandese, coordinator del Free Gaza Movement, ha dichiarato: "Nonostante quanto accaduto alla  Mavi Marmara nella prima parte di questa settimana, non abbiamo paura.”  La nave cargo di 1200 tonnellate è stata acquistata da un finanziamento speciale stanziato dal precedente Primo Ministro Malese e dal Presidente della Perdana Global Peace Organisation (PGPO), Tun Dr. Mahathir Mohamad.    La nave cargo di 1200 tonnellate è stata acquistata da un finanziamento speciale stanziato dal precedente Primo Ministro Malese e dal Presidente della Perdana Global Peace Organisation (PGPO), Tun Dr. Mahathir Mohamad. La nave ha preso il nome da un'attivista per I diritti umani Americana, uccisa nel 2003, nella striscia di Gaza, schiacciata da un bulldozer militare Israeliano. La merce a bordo era composta da centiania di tonnellate di equipaggiamento medico e cemento, oltre a carta donata dalla popolazione Norvegese alle scuole gestite dall'ONU  di Gaza.  Secondo Denis Halliday: "Siami l'ultima nave di aiuti che è rimasta. Siamo determinati a consegnare la nostra merce” La Rachel Corrie è stata parte della  Freedom Flotilla, uno sforzo corrdinato da 40-nazioni, per passare attraverso l'illegale assedio Israeliano di Gaza, prima di essere costretti a fermarci gli ultimi giorni della scorsa settimana a causa di sospetti problemi meccanici.

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