Riforma dell'economia: Obama ingabbia gli squali di Wall Street
60 voti a favore e 39 contrari. Manca solo la firma del Presidente che dice "è finito il tempo dei salvataggi con i soldi dei contribuenti"
Il Senato ha dato il via libera definitivo alla riforma di Wall Street, con 60 voti a favore e 39 contrari. E Il "sì" è arrivato subito dopo l'ok della Camera. Ora, al progetto "Dodd- Frank"- dal nome dei due autori- per divenire legge a tutti gli effetti manca solo la firma del Presidente Barack Obama, che arriverà la prossima settimana. La Casa Bianca ha così raggiunto un traguardo importante dopo la grave crisi finanziaria che ha scosso le fondamenta dell'economia americana. La nuova legge, costituita da oltre 2.300 pagine, tocca tutti i settori dei mercati finanziari, influisce sulle modalità con cui i consumatori ottengono mutui e carte di credito, stabilisce i modi con cui il governo può smantellare istituti a rischio di fallimento e rende più attento il monitoraggio dell'economia e delle potenziali minacce a cui va incontro. E per Obama è arrivata la vittoria, cercata con un braccio di ferro che andava avanti dal luglio scorso e la seconda, in soli pochi mesi dopo la riforma della sanità. In tempi sicuramente difficili per l'America e per la Presidenza di Barack, messa continuamente sotto pressione dal disastro ambientale nel Golfo del Messico, da un'economia traballante, che a stento riesce a ritrovare slancio, questo successo è un decisivo passo avanti su cui fare leva anche in previsione delle elezioni di metà mandato, a novembre. Il testo limita la possibilità delle banche di scommettere su attività rischiose con i propri fondi e di effettuare operazioni di trading sui derivati- si potranno continuare a scambiare alcuni tipi di strumenti derivati, ma si dovranno scorporare le attività più rischiose in divisioni apposite, capitalizzate in modo separato- rivede il mercato del credito e delle carte di credito, istituisce una nuova agenzia per la tutela dei consumatori, attribuisce al Governo nuovi poteri per ridimensionare o chiudere società a rischio di fallimento, incarica un comitato apposito di monitorare i problemi del sistema finanziario e fissa nuove regole per le grandi banche, limitando il rischio e incrementando i costi. Il Presidente della "Fed Ben", Bernanke, ha dichiarato che "il progetto è un buon passo avanti nel prevenire il ripetersi di una crisi come quella sperimentata di recente- e ha anche aggiunto che- la nuova legge preserva l'indipendenza politica della Fed e rafforza le operazioni di trasparenza". Dello stesso parere è il leader della Casa Bianca che ha così commentato il via libera del Senato: "È finito il tempo dei salvataggi con i soldi dei contribuenti. Con la riforma finalmente i contribuenti americani non si troveranno più in trappola per Wall Street".