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Brasile, indios in rivolta

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Armati di archi e mazze, gli indigeni hanno occupato una centrale idroelettrica e sequestrato 100 operai

Eleonora Crisafulli
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Armati di arco e mazze, con il volto segnato dai colori della guerra, circa 250 di indios hanno occupato la centrale idroelettrica di Aripuanà, nel Mato Grosso, e sequestrato oltre cento operai. Gli indigeni, che appartengono a sei etnie locali, chiedono un indennizzo per i danni causati dalla deviazione dei fiumi della regione. I corsi d'acqua, indispensabili per la costruzione della centrale di Dardanelos, sommergeranno un grande cimitero tradizionale. Cinque dirigenti sono stati rilasciati dopo qualche ora dall'inizio della protesta, ma gli operai del cantiere sono stati tenuti in ostaggio in attesa che inizino le trattative con l'impresa responsabile per la costruzione, iniziata tre anni fa. La Funai, l'ente statale incaricato della protezione degli indios, farà da intermediario tra i contendenti.

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