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Brunetta sui rom: "E' il buonismo che produce razzismo"

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Il ministro sposa la linea di Sarkozy sull'immigrazione. E Maroni va in pressing sull'Ue anche sui comunitari

Eleonora Crisafulli
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"Ha fatto benissimo Berlusconi ad appoggiare Sarkozy in Europa. E' il buonismo che produce razzismo". Così il ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta si inserisce nel dibattito sui rom scatenato dall'espulsioni francesi, condividendo la presa di posizione del presidente del Consiglio. Parlando alla tre giorni del Pdl a Cortina d'Ampezzo, Brunetta ha sottolineato che "in Italia, attraverso i respingimenti, abbiamo bloccato un'invasione tragica dal sud del mondo verso il nostro paese". Nonostante questo "adesso l'Italia ha dentro di sé, e con grande capacità metabolica, 4 milioni di immigrati extracomunitari, che fanno parte del nostro paese e noi vogliamo che sia così, se avviene attraverso le regole". Per il ministro queste persone costituiscono una ricchezza: "Io sono contento quando vedo una classe multietnica, sono contento, perché i nostri figli non hanno che da imparare dal confronto - ha raccontato -. Non sono contento, invece, quando vedo persone che usano i loro bambini per l'accattonaggio". Maroni rilancia il tema - Intervistato alla radio dal programma "Ventura Football Club", il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha sollevato un altro problema della direttiva europea. In questo caso al centro dell'attenzione è la norma sulla circolazione e il soggiorno dei cittadini comunitari, definita "un pò strana", dal ministro leghista. "La mancanza di sanzioni rappresenta una lacuna che noi intendiamo colmare nel più pieno rispetto delle norme europee". "Tutti i cittadini comunitari possono circolare liberamente e stabilirsi in un Paese per oltre tre mesi, ma per farlo devono dimostrare di avere un lavoro, un reddito, una casa: il problema è che non c'è nessuna sanzione. Se noi fermiamo un cittadino romeno, francese o inglese che vive da 6 mesi senza reddito non possiamo far altro che invitarlo a tornare a casa. E ovviamente lui non ci va". Le polemiche legate alle decisioni di Sarkozy "mi hanno fatto un pò sorridere, per noi è un film già visto - ricorda il ministro -. L'emergenza campi nomadi noi l'abbiamo affrontata a partire dall'agosto 2008 e l'abbiamo praticamente risolta: sono in corso di attuazione i piani che prevedono di chiudere i campi nomadi abusivi e di sostituirli con i campi attrezzati più facilmente controllabili dalle forze dell'ordine. Nessuna espulsione di massa, solo applicazione della legge per cui chi non ha il diritto  di restare deve essere riportato a casa sua. Che poi è quello che stanno facendo i francesi". Tavolo Ue pro rom - Intanto l'Unione europea organizzerà una conferenza a Bucarest il 12 e il 13 ottobre per discutere dei programmi di aiuto ai rom. Lo ha annunciato il commissario europeo agli Affari sociali Laszlo Andor, in una intervista al settimanale austriaco Profil che sarà pubblicata lunedì prossimo. I partecipanti alla conferenza cercheranno di individuare i mezzi "per meglio mettere in atto i programmi di aiuto a favore dei rom", ha precisato il commissario ungherese. Nell'intervista il commissario Andor ha aspramente criticato la politica francese sui rom, dicendo che "ci sono evidentemente delle persone che tentano di rafforzare la loro popolarità ai danni di un gruppo particolarmente vulnerabile. Ma non ci può essere spazio per il razzismo e la xenofobia in Europa".

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