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Caos Lega in Emila Romagna, Lusetti dai probiviri

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L'ex vice segretario espulso è pronto a difendersi davanti al collegio il 16 ottobre. Ma il commissario Rosy Mauro smentisce

Eleonora Crisafulli
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La Lega è nel caos in Emilia Romagna dopo l'espulsione dal partito del vice segretario emiliano Marco Lusetti. L'ex numero due della Lega regionale, cacciato lo scorso luglio per "indegnità morale", dice di essere stato "convocato il 16 ottobre dai Probiviri nazionali dell'Emilia per un'audizione". Lusetti dovrebbe comparire davanti a Elisabetta Rudelli e agli altri due membri del collegio per difendersi dalle accuse mosse a suo carico per il periodo in cui era commissario all'Enci e replicare alle "18 motivazioni" addotte dal direttivo nazionale per espellerlo. Non è così secondo la vice presidente del Senato Rosy Mauro, che è subentrata a Lusetti al fianco del segretario nazionale Angelo Alessandri, nella gestione del Carroccio emiliano. La Mauro smentisce la convocazione di Lusetti: "Non mi risulta. Credo proprio che sia una notizia infondata". Proprio oggi, tra l'altro, la vicepresidente al Senato Rosi Mauro ha ricevuto una lettera di minaccia contenente un proiettile (una busta simile è stata indirizzata anche a Roberto Maroni) I motivi dell'espulsione - A mettere nei guai Lusetti sarebbe stata una raccomandata dell'Enci, in cui venivano contestate al leghista - allora commissario dell'ente per la cinofilia - comunicazioni "illegittime e contrarie a diritto" per "il riconoscimento a suo favore di ingiustificati importi economici". Un milione e 700 mila euro in tutto. In più il vice sindaco di Guastalla avrebbe cercato di riscuotere 87mila euro di rimborsi spesa e altri 100mila euro per futuri viaggi all'estero. Ma Lusetti respinge le accuse e afferma anzi di essere stato incastrato. La battaglia contro il ministero dell'Agricoltura e i vertici dell'Enci da lui intrapresa prosegue in tribunale. Il 29 settembre il Tar del Lazio dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato da Lusetti contro l'ente cinofilo. Altre espulsioni - Il direttivo emiliano del partito ha espulso anche Alberto Magaroli, componente del direttivo della nazione Emilia della Lega Nord e consigliere comunale a Monte S. Pietro di Bologna e Alberto Veronesi, bolognese, candidato al consiglio regionale per il Carroccio nelle elezioni di quest'anno. La colpa degli esponenti del Carroccio, a loro dire, è di essere stati amici di Lusetti e aver chiesto chiarimenti ad Alessandri su una serie di spese e di mancati versamenti al partito, come quello del contributo di 500 euro al mese dovuto da ogni parlamentare leghista o del pagamento dell'affitto della sede di Guastalla, usata come ufficio parlamentare. Si parla di verticismo nella Lega Nord e tutti preannunciano ricorsi ai probi viri. Autosospensioni a Modena - La bufera arriva anche a Modena. Dopo l'espulsione del consigliere comunale Andrea Galli, due consiglieri comunali di Piazza Grande, Sandro Bellei e Gigi Taddei, si sono autosospesi. In un comunicato i due lamentano "la grave situazione d'incertezza che regna all'interno del gruppo", e denunciano "le continue e immotivate interferenze esterne", volte a cancellare "la nostra libertà di scelta e valutazione politica". Il gesto serve a non dover "più recepire, senza nemmeno poterle discutere, le pressanti, continue e autoritarie indicazioni provenienti dalla segreteria comunale e da quella provinciale". Per questi motivi, Bellei e Taddei "auspicano un tempestivo intervento del commissario straordinario per l'Emilia, senatore Rosy Mauro, vice presidente del Senato, inviata dal segretario federale senatore Umberto Bossi, allo scopo di chiarire la difficile situazione che si è venuta a creare all'interno della Lega anche nella nostra città e che rischia di mettere in crisi i risultati elettorali fin qui ottenuti dal movimento".

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