Berlusconi, alle 11 il discorso in Aula
I finiani: "Tutto dipende dalle parole del Premier". Intanto la maggioranza si rafforza: cinque deputati lasciano Casini e due Rutelli
C'è molta attesa per il discorso di oggi alle Camere, previsto per le ore 11, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Un discorso destinato a segnare gli sviluppi della legislatura. Dopo l'intervento di Montecitorio, alle 19 si voterà per la fiducia. Giustizia, federalismo, Mezzogiorno, fisco e sicurezza: sono questi i cinque punti del Cav. Nello specifico per la giustizia il programma riguarda la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri oltre la riforma costituzionale del Consiglio superiore della magistratura. Per il federalismo, invece, ci sono tre decreti attuativi su regioni, sanità e provincie. Lavori pubblici e piano incentivi su ricerca e turismo sono gli argomenti che toccano il Mezzogiorno. E poi ancora la riduzione delle tasse e la lotta all'immigrazione clandestina. La decisione di ricorrere al voto di fiducia ha certamente colto di sorpresa chi pensava si arrivasse a uno scontro. Ma il documento che Berlusconi mostrerà questa mattina servirà per fare chiarezza. Nonostante tutto i finiani restano sulle loro posizioni e pur mostrando di apprezzare la mossa si lasciano qualche margine di azione: «Il voto dipenderà - spiega il capogruppo di Fli a Montecitorio Italo Bocchino - dai contenuti del discorso che il premier farà in Aula». Intanto però a rafforzare i gruppi del PdL e della Lega, sul filo del rasoio, arrivano sette nuovi deputati: cinque deputati dell'Udc, (Mannino, Romano, Drago, Ruvolo e Pisacane) e due dell'Api (Calearo, l'ex leader di Federmeccanica arrivato in Parlamento, e Cesario ). In questo modo la maggioranza lieviterebbe a quota 314, senza contare l'Mpa, con il quale Berlusconi potrebbe sulla carta raggiungere i 319 voti favorevoli e dimostrare la propria indipendenza dai finiani.