Cerca
Logo
Cerca
+

Montecarlo, spunta una mail che inguaia il cognatino

default_image

Sembra che ci sia la prova in grado di incastrare il presidente della Camera e i Tulliani

carlotta mariani
  • a
  • a
  • a

È stata pubblicata la mail che potrebbe incastrare Tulliani. Il documento è stato trovato ai Caraibi dal direttore dell'Avanti, Walter Lavitola, e dimostrerebbe che il cognato di Fini è il titolare della società proprietaria dell'appartamento di Montecarlo. Oggi è in prima pagina su Il Giornale e l'Avanti. La mail è una conversazione a tre, tra James Wlfenzao, Evan Hermiston e Michael Gordon. Nomi apparentemente senza significato se non si considera il lavoro di questi individui. Ricordiamo che, James Wlfenzao è procuratore della Printemps Ltd, che l'11 luglio ha firmato l'atto d'acquisto dell'immobile di boulevard Princesse Charlotte per solo 300mila euro, e l'uomo che indirettamente controlla la Timara Ltd, attuale proprietaria della casa occupata da Giancarlo Tulliani. Evan Hermiston è invece un esperto di offshore  e uno dei soci della Corporate Agents st. Lucia Ltd. Cigliecina sulla torta, Michael Gordon, titolare dell'omonimo studio legale che ospita tutte le società della vicenda Tulliani. Gordon è il mittente della mail e il 6 agosto 2010 scrive che Berlusconi e Fini sono in forte contrasto e “la sorella del cliente sembra avere stretti legami con uno dei politici coinvolti”. Aggiunge che il nome delle due compagnie, Timara e Printemps, sta attirando l'attenzione della stampa italiana e che lui è stato citato come direttore. Chiede ai colleghi di non rispondere alle eventuali domande dei giornalisti e sottolinea che prima vuole sentire cosa ha da dire il cliente sulla faccenda. Tutto sembra coincidere ma come sottolinea Il Giornale, ci vuole "prudenza". Intanto si susseguono le smentite e le querele. Giancarlo Tulliani non ha mandato giù quanto detto dal ministro Ignazio La Russa ad Annozero e ha detto ai suoi avvocati di querelarlo. Il giornalista dominicano Jose Antonio Torres smentisce di essersi occupato del caso fin dal febbraio scorso. Il direttore Lavitola insiste: “il tempo stringe e il clamore, divenuto ormai fango sulla mia persona mi impongono di dare una lezione a quanti hanno sparlato, offeso, malignato solo per invidia. Io sono un giornalista e questo scoop lo conferma. Poi se qualcuno domani avrà il fegato a pezzi per un attacco di bile, il problema sarà tutto suo".

Dai blog