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Alleanza Pdl-Pd-Fli per la legge elettorale uninominale

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Propongono una norma uguale a quella che gli italiani approvarono con il referendum nel 93

Michela Ravalico
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Parlamentari di Pdl, Pd e Fli hanno sottoscritto un documento per una legge elettorale fondata sul modello dell'uninominale maggioritario. Fra i firmatari esponenti Pdl (Martino, De Angelis, Fleres, Germontani, Gramazio), Pd (Ceccanti, Chiti, Gentiloni, Ichino, Marino, Morando, Negri, Tonini) e Fli (Baldassarri, Urso, Viespoli). I sottoscrittori parteciperanno giovedì mattina all'Assemblea per l'Uninominale, organizzata al Teatro dei comici a Piazza santa Chiara. "Una riforma elettorale - si legge nel documento - è oggi indispensabile per evitare non solo il rischio di maggioranze diverse tra Camera e Senato, ma anche il rischio di un forte aumento delle astensioni dal voto per protesta contro la legge attuale che non consente la scelta tra i candidati al Parlamento. Il sistema fondato sul modello dell'uninominale maggioritario, in una o più delle molte sue possibili declinazioni, è probabilmente, oltre che quello dotato del più largo consenso nell'opinione pubblica, anche quello sul quale la convergenza tra le forze politiche maggiori è più facile. Esistono soluzioni tecniche sulle quali questa convergenza è agevolmente prospettabile in tempi brevi" La storia - Nel 1993, grazie al referendum abrogativo sulla legge elettorale, gli italiani scelsero di abolire il sistema proporzionale a favore di quello maggioritario uninominale. Il referendum passò con l'82% dei consensi, ma pochi mesi dopo la norma venne modificata un'altra volta dal Parlamento e fu realizzato il cosiddetto Mattarellum. Il Mattarellum prevedeva un sistema misto, maggioritario e proporzionale, che sostanzialmente lasciava intatto il sistema multipartitico tipico della prima repubblica (quando vigeva un sistema proporzionale semplice). Nel 2005 la norma è stata nuovamente modificata ed è nato il tristemente noto sistema Porcellum, messo a punto per lo più dal ministro leghista Calderoli, il quale non esitò a definire il suo stesso prodotto "una porcata".

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