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Tremonti striglia banche e Occidente

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Il ministro all'assemblea dell'Fmi. "Al posto delle imprese si sono salvati gli speculatori"

Roberto Amaglio
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Torna a parlare della necessità di nuove regole e di una nuova etica finanziaria il ministro delle finanze Giulio Tremonti. Al termine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale, infatti, il rappresentante del governo italiano ha dato un nome e un cognome ai soggetti che hanno provocato la crisi internazionale del 2008 e che ora stanno minacciando di appesantire i conti pubblici nazionali. "Il debito pubblico di diverse nazioni è salito per salvare le banche nel loro insieme - ha affermato Giulio Tremonti -. Sono tornati i bankers; speculatori a piede libero che rischiano di aggravare la situazione. Non parlo dei banchieri italiani, ma due anni fa o un anno fa a Istanbul le grandi banche d'affari erano molto low profile, mentre ora sono tornati i banchieri. Si è confuso tra ciclo economico e crisi, e nel gestire la crisi, scambiandola per un ciclo, si è fatta la scelta di salvare la speculazione che stava dentro le banche. Una strategia che non era stata adottata durante la crisi del '29, quando i soldi pubblici erano stati utilizzati per salvare le imprese". Un concetto del resto ribadito in più occasioni dal ministro dell'Economia italiano, ultimo già in quei frenetici mesi estivi caratterizzati dal crollo della Grecia. Allora Tremonti sottolineò come la massa dei derivati speculativi fosse tornata a salire. Guerra dei cambi - Come ribadito anche da Mario Draghi, nemmeno Giulio Tremonti alza i toni nei confronti della Cina e dei suoi interventi per tenere basse le quotazioni della sua valuta. "Non sono mai stato critico sulla Cina, ma sulle posizioni messe in pista dall'occidente - ha affermato il ministro -. Sui tassi di cambio gli argomenti della Cina sono di assoluta onestà e forza perchè la loro crescita è fortissima ma in un contesto di criticità. L'errore invece è nostro, perché abbiamo accelerato la globalizzazione in modo folle". Oltre a sparare a zero su quelle banche che non si limitano alla semplice gestione dei risparmi privati, Tremonti rivendica anche i meriti dell'economia italiana. "In questa settimana si è parlato tanto di disoccupazione. A tal proposito il tasso di disoccupazione in Italia è sotto la media europea". "Senza occupazione non può esserci ripresa, ma in Italia la disoccupazione non è uno dei fattori aggravanti", ha sottolineato il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli.

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