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Roma, i funerali degli alpini

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Si sono svolti nella Basilica di S.Maria degli Angeli di Roma. Tantissimi i presenti. Intanto è esploso elicottero Isaf in Afghanistan

carlotta mariani
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Un lungo applauso ha accolto le bare dei quattro alpini uccisi in Afghanistan. Dopo la cerimonia, i feretri verranno portati nelle città di origine dei caduti. Le casse in legno chiaro, avvolte nel tricolore, sono state posizionate davanti all'altare. Davanti ognuna, spicca il cappello con la penna nera degli alpini, appoggiato a un cuscino rosso. Presenti le istituzioni: il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il ministro degli Esteri Franco Frattini, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Renato Schifani e altri esponenti del governo e del parlamento. A dare l'ultimo addio ai militari i ministri Maroni, Matteoli, Prestigiacomo, Brunetta, Bossi, Fitto, i sottosegretari Letta e Bertolaso, i leader Bersani e Casini, i politici D'Alema, Parisi e Zaia, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. C'era anche l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia David Thorne. Mancava il premier Silvio Berlusconi che è in riposo dopo l'operazione alla mano subita ieri. In prima fila, i parenti delle vittime. Stringevano tra le braccia le foto dei quattro soldati morti nell'imboscata. In tanti sono venuti a dare l'ultimo saluto. La basilica era completamente piena di militari, alpini e gente comune che hanno voluto essere vicini ancora una volta agli italiani impegnati nelle missioni all'estero e alle loro famiglie. "Sono morti per difendere quello in cui hanno creduto e per cui hanno vissuto" ha detto l'officiatario del rito, monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l'Italia. "Cari genitori, proprio voi avete insegnato quell'amore gratuito, disinteressato che è stato dimostrato fino all'ultimo nell'impegno militare di Gianmarco, Marco, Sebastiano e Francesco". Monsignor Pelvi ha concluso l'omelia ricordando i nostri uomini, "coinvolti nel grande compito di dare allo sviluppo e alla pace un senso pienamente umano". Una responsabilità davanti cui "nessuno può restare neutrale o affidarsi a giochi di sensibilità variabili, che indeboliscono la tenuta di un impegno così delicato per la sicurezza dei popoli". L'ultimo appello è dedicato proprio a loro: "Continuate a seminare speranza". Allo scambio della pace, il presidente Napolitano, si è avvicinato ai familiari delle vittime per stringergli la mano. Il rito funebre si è concluso con la lettura della Preghiera dell'alpino e le commoventi note del Silenzio militare. "Portiamo nel cuore il sorriso meraviglioso di questi giovani - ha ricordato in ultimo monsignor Pelvi - Non saranno mai dimenticati perché sono carne della nostra carne, vita della nostra vita, immagine amata della nostra Nazione". Le bare sono state accompagnate fuori dalla basilica dove è seguito un altro lunghissimo applauso. Tante persone aspettavano i feretri anche fuori dalla chiesa. Un altro attentato - Durante la celebrazione, è esploso un elicottero Isaf appena atterrato nella parte orientale del Paese, nella provincia di Kunar. Non sono ancora note le cause. A bordo c'erano 26 persone ma per ora si calcola solo un morti. Gli otto feriti sono stati trasportati in una struttura medica Isaf. I talebani hanno rivendicato l'attentato.

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