Gay, Vaticano contro Onu
"No alla depenalizzazione"
Il Vaticano dice "no" a gran voce alla proposta di depenalizzazione universaledell'omosessualità, presentata dalla Francia all'Onu. Monsignor Celestino Migliore, osservatorepermanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha spiegato che l'Onu non deve depenalizzarel'omosessualità perché ciò porterebbe a nuove discriminazioni, inquanto gli Stati che non riconoscono le unioni gay verranno "mesi allagogna e fatti oggetto di pressioni". "Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale", ha precisato mons. Migliore, il quale ha ricordato che "il catechismo della Chiesa cattolica dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni". Nei mesi scorsi, in quanto presidente di turno della Ue, la Francia aveva annunciato di voler presentare alle Nazioni Unite un'iniziativa per la «depenalizzazione universale dell'omosessualità». Ciò dovrebbe avvenire, secondo quanto anticipato dal segretario di Stato francese ai diritti umani, Rama Yade, il prossimo 10 dicembre, in occasione del 60/esimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani. Ma Arcigay proprio non ci sta: "Il Vaticano ha davvero superato il segno! Grazie allo status particolare di cui gode il medioevale stato Vaticano presso le Nazioni Unite", afferma il presidente nazionale, Aurelio Mancuso. "la lobby clericale preme su tutti gli stati affinchè non siano di volta in volta riconosciuti diritti civili e di libertà, alleandosi con i regimi dittatoriali, di ogni colore, compresi quelli islamici. La richiesta di depenalizzazione, che è stata sottoscritta anche dal nostro governo, vuole cancellare la vergogna per cui in ben 91 Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (10 Paesi islamici) contro le persone omosessuali". "È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi la chiesa cattolica tutta", sottolinea Mancuso, "si adoperi affinchè questa richiesta non passi, e si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari. Quello che il Vaticano vuole è mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali". Per questo motivo Arcigay, insieme alle altre associazioni lgbt italiane, valuterà "come reagire a questo inaudito attacco della gerarchia reazionaria cattolica".