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Rai, il Pd contro Masi

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Bersani: "E' al capolinea". Poi chiede l'intervento del Parlamento per la riforma del servizio pubblico. Vigilanza convoca Cda

Eleonora Crisafulli
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Dopo le polemiche dei giorni scorsi e la sollevazione dei conduttori Rai contro il direttore generale Mauro Masi, anche il Partito democratico parte all'attacco. Il leader dell'opposizione Pier Luigi Bersani chiede che il dg tanto contestato dai vari Santoro e Fazio lasci l'azienda. Deve prendere atto che "la sua esperienza è finita", scrive il segretario del Pd, invitando poi il Parlamento ad affrontare la riforma del servizio pubblico. La lettera - I primi a farsi sentire sono i consiglieri di amministrazione Rodolfo De Laurentiis, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, con una lettera indirizzata al presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Sergio Zavoli: "Siamo molto preoccupati per lo stato di salute della Rai e la situazione è arrivata a un punto tale che non possiamo limitare solo alla nostra attività in consiglio di amministrazione l'azione di controllo, vigilanza e di denuncia. Il servizio pubblico è un patrimonio dell'intero paese e per difenderlo è venuto il tempo di rendere tutti consapevoli che rischia una crisi irreversibile. Se da un lato assistiamo a un'invadenza impropria per condizionare i contenuti della programmazione che non ha precedenti, dall'altro gli indicatori economici mettono a forte rischio la stessa continuità aziendale, mentre sul tema delle nomine confusione e dilettantismo regnano sovrani determinando a tutti i livelli aziendali incertezza e sconcerto". La nota di Bersani - Secondo Bersani, dopo la minaccia di dimissioni del presidente Garimberti e il rinvio del Cda, "'il caso Rai è arrivato a un punto di una gravità inaudita. Siamo davvero al capolinea. Per ripartire è necessario che l'attuale direttore generale, Mauro Masi, prenda atto che la sua esperienza è finita". E "il Parlamento si faccia carico da subito di un provvedimento di riforma della governance del servizio pubblico. Non è più il momento di temporeggiare. Qualsiasi ulteriore ritardo rischia di far precipitare la Rai in una crisi irreversibile. Non vogliamo che un bene collettivo come il servizio pubblico radiotelevisivo sia lasciato andare fuori controllo. La vicenda della Rai è l'ennesima dimostrazione che questo governo lascia marcire i problemi anziché affrontarli e risolverli".  Il Pdl replica con una nota di Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio: "Siamo al capolinea, gravità inaudita, crisi irreversibile: sono i paroloni che tira fuori Bersani per bloccare qualsiasi cambiamento in Rai. È bastato toccare le vecchie fortezze edificate dalla sinistra in tanti anni di dominio assoluto sulla Rai per scatenare le ire del leader democratico, che ora teme i risultati positivi del lavoro del Direttore Generale". Idv e Udc - Ad associarsi a Bersani sono invece gli altri partiti di opposizione. Massimo Donadi dell'Idv: "Invitiamo Masi a fare chiarezza sui conti e sulla gestione della Rai. Ci piacerebbe conoscere a quanto ammontano le consulenze in Rai e quante persone sono coinvolte. Se continua così passerà alla storia come il killer della più importante azienda culturale del Paese". Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, aggiunge: "Guardiamo in faccia alla realtà e ciascuno si assuma le sue responsabilità. La Rai è allo sbando e sarebbe dignitoso che questa dirigenza rimettesse il proprio mandato. Andare avanti così fa solo il gioco di Mediaset e Sky". Cda straordinario - L'Ufficio di Presidenza della Commissione di Vigilanza ha deciso di convocare l'intero Consiglio di amministrazione della Rai. Decisione presa all'unanimità come quella dei temi da discutere: pluralismo nell'informazione e nei programmi di approfondimento, qualità dei programmi e questione etica, gestione delle risorse umane ed economiche. Ogni questione avrà due relatori. Per il primo, parleranno i senatori Alessio Butti e Fabrizio Morri, per il secondo i deputati Roberto Rao e Luciano Sardelli e per il terzo i deputati Davide Caparini ed Enzo Carra. "Ha preso avvio - ha dichiarato il presidente Sergio Zavoli - un impegno non meramente formale, ma che vincola la Rai al rispetto di un inusitato e risoluto indirizzo parlamentare, volto a promuovere una nuova fase nel governo e nell'operatività dell'Azienda, e quindi una rinnovata immagine del Servizio pubblico".

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