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Sarah, nuovi interrogatori in caserma

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Il Tribunale del Riesame di Taranto: "Sabrina Misseri resta in carcere"

Eleonora Crisafulli
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Sabrina Misseri rimane in carcere. Il Tribunale del Riesame di Taranto ha respinto il ricorso presentato dalla difesa della giovane, accusata i sequestro di persona e concorso nell'omicidio della cugina Sarah Scazzi. I responsabili del tribunale:presidente De Tommasi, a latere Di Michele, che è anche relatore, e Ruberto, hanno depositato solo il dispositivo della decisione. Le varie motivazioni saranno rese note entro 5 giorni. In mattinata, inoltre, nella caserma del capoluogo ionico sono iniziati alcuni interrogatori nei confronti di persone "informate sui fatti". Sabrina disse all'amica -  "Papà ha confessato, io invece sono stata più brava". Le frasi agghiaccianti sarebbero state pronunciate da Sabrina all'amica di famiglia e sua cliente la sera del 6 ottobre dopo aver appreso attraverso la tv che il padre, Michele, aveva confessato di aver ucciso la cugina Sarah Scazzi. La testimonianza è presente nella documentazione depositata dalla Procura al Tribunale del riesame. Incidente probatorio - Sabrina potrebbe assistere all'incidente probatorio del padre, Michele, venerdì 19 novembre in carcere, pur non avendo la possibilità di interloquire. Il gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati, nel fissare l'incidente probatorio, ha fatto notificare l'atto anche alla difesa di Sabrina, indagata insieme al padre per l'omicidio di Sarah Scazzi. Se Sabrina dovesse rinunciare ad assistere all'interrogatorio del padre, dovrà comunicarlo allo stesso ufficio del gip. Il medico legale - "Per le modalità con le quali Sarah Scazzi sarebbe stata uccisa lo zio ha avuto un tale impaccio da far dubitare che possa aver commesso il delitto". Lo scrive il medico legale Luigi Strada nella relazione preliminare sull'autopsia, consegnata ieri nel corso della seconda udienza del tribunale del Riesame di Taranto per la scarcerazione di Sabrina Misseri, accusata del sequestro e dell'omicidio della cugina. I primi accertamenti allevierebbero la responsabilità di Michele Misseri, il contadino che si era auto accusato dell'omicidio della nipote per poi ritrattare chiamando in causa la figlia. Durante la visita del 25 ottobre scorso "abbiamo invitato il Misseri - scrive il medico legale - a ripetere le modalità con cui ha aggredito Sarah fornendogli un foulard arrotolato a mo' di fune". Com'è possibile osservare in una sequenza di foto e in un filmato allegato alla relazione, "si nota una certa incertezza nelle azioni e approcci al collo della vittima del tutto diversi da quello che ripropone il reperto anatomo-patologico. Solo alla fine, dopo aver avuto suggerimenti dal sottoscritto, il Misseri riesce a posizionare il foulard in modo corretto pur effettuando uno scambio di mani sulle due estremità che mettono in dubbio la presa e la rapidità di azione di un evento omicidiario". La cintura - Dall'autopsia emerge che Sarah è morta in due-tre minuti per asfissia da strangolamento. L'assassino ha usato una cintura larga 2,6 centimetri circa, "con oscillazioni che vanno da 2,4 a 2,8 centimetri".  E' stato Misseri stesso a indicare nell'ultimo interrogatorio del 5 novembre una cintura come arma del delitto (e non una corda come aveva detto in un primo momento). Il contadino aveva però fatto riferimento esplicito a una cintura custodita nel bagagliaio della sua Seat Marbella, sotto la ruota di scorta. Ma questa è larga 3,3 centimetri e sarebbe incompatibile con le tracce rilevate sul collo di Sarah. Adesso sono al vaglio dei carabinieri del Ris altre 49 cinture. Tra queste potrebbe esserci quella che uccise la 15enne di Avetrana. Attacco cardiaco - E' stato reso noto solo oggi che Misseri sabato scorso è stato colto da crisi cardiaca in carcere. Una crisi violenta provocata forse dallo choc di essere ritornato insieme ai carabinieri sui luoghi del delitto. Dopo qualche ora la situazione è tornata alla normalità e gli specialisti hanno escluso il pericolo di vita. Il riesame  - Intanto si è conclusa a tarda sera l'udienza del Riesame di Taranto che dovrà pronunciarsi entro 48 ore sulla permanenza in carcere di Sabrina Misseri. La procura ha presentato un promemoria di una quindicina di pagine con gli elementi salienti emersi dalle indagini, l'ordinanza con la quale il gip Martino Rosati ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica su Michele Misseri e la relazione preliminare del medico legale. Il collegio difensivo aveva già consegnato nella precedente udienza di martedì i risultati di indagini difensive contenenti cinque testimonianze che minerebbero, secondo i difensori, la credibilità di Michele Misseri e di Mariangela Spagnoletti. Ieri la difesa ha aggiunto una memoria di 31 pagine, una relazione della psicologa e psicoterapeuta Cinzia Gimelli, consulente di parte, sulla psiche di Misseri e le controdeduzioni di un medico legale di Torino, Enrico Risso, sulla relazione preliminare alla perizia consegnata da Strada. La decisione del tribunale sarà depositata entro sabato.

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