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Maroni e Saviano, prove tecniche di armistizio

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Dopo l'arresto di Iovine: "Continuiamo insieme la lotta alla criminalità". FareFuturo solidale col giornalista

Andrea Tempestini
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Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, dopo aver archiviato l'eccezionale arresto di Antonio Iovine, propone a Roberto Saviano un armistizio. "Deponiamo le armi", così il ministro, che dopo aver minacciato di querelare l'autore di Gomorra prova a buttare acqua sul fuoco della polemica. "Spero che con l'arresto di oggi, il boss latitante delle terre di Saviano ", ha spiegato Maroni, "si possa chiudere questa brutta pagina, e continuare insieme la lotta contro la criminalità". "Conosco Roberto Saviamo e lo stimo", ha aggiunto il leghista, "e proprio per questo sono rimasto sorpreso da lui: dovrebbe essere al mio fianco, non dovremmo litigare. Ma l'arrabbiatura è passata e vorrei dirgli di deporre le armi che lui ha imbracciato contro di me". L'armistizio è stato proposto da Maroni nel corso della trasmissione "Matrix" di mercoledì sera, palcoscenico dal quale il ministro ha potuto replicare alle bordate partite lunedì sera da "Vieni via con me". Commentando la sua partecipazione al programma di Canale 5, Maroni ha sottolineato come sia "questo il vero servizio pubblico", che offre la possibilità di replicare. FareFuturo con Saviano - Nella polemica tra Roberto Maroni e Roberto Saviano interviene anche la finiana Fondazione FareFuturo. Che si schiera, ovviamente, accanto all'autore di "Gomorra". Il periodico online pubblica un elenco dei perché sono solidali col giornalista: "Perchè parla di legalità; perchè ha squarciato un velo; perchè cita fatti, prima che opinioni; perchè vuole spegnere la macchina del fango; perchè non la usa contro i suoi avversari; perchè si indigna; perchè è contro il silenzio; perchè racconta realtà e non fantasie; perchè è uno vero; perchè non mette bavagli, ma puntini sulle "i"; perchè si emoziona; perchè prima di parlare di mafie, le ha studiate e le ha capite; perchè, nonostante tutto, è andato in onda; perchè avrebbe potuto non fare tutto questo, ma l'ha fatto; perchè 'non bisogna star zitti'; perchè non è un parolaio; perchè non fa il pifferaio; perchè fa nove milioni di share e tanta qualità; perchè non ha conflitti di interessi; perchè ci mette la faccia e la vita". LA POLEMICA - Mercoledì è stata giornata di contatti febbrili tra i componenti in quota pdl del Cda della Rai e Roberto Maroni, in cerca della possibilità di replicare alle accuse mosse da Roberto Saviano contro la Lega Nord nella trasmissione "Vieni via con me" di lunedì sera. Il Ministro dell'Interno è in trattativa con tre conduttori che hanno dato la loro disponibilità per una replica al monologo dello scrittore. Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, ha rassicurato il Ministro: "Non voglio rispondere perchè domani c'è la riunione della Commissione, ma mi pare che a Maroni verrà garantito il contraddittorio". La rabbia di Maroni, però, è dettata dal fatto che sarà impossibile parlare di fronte a una platea simile a quella del programma condotto da Fabio Fazio, che ha frantumato il record storico di ascolti di Rai 3. Il ministro vorrebbe replicare nella stessa trasmissione, "anche perché", ha dichiarato, "voglio proprio vedere se Saviano accetterà il contradditorio, oppure, come credo, alla fine cercherà in ogni modo di sottrarsi". MARTEDI', LA FURIA DI MARONI - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni non ci sta. Si ribella all'assenza di contraddittorio alla trasmissione "Vieni via con me" del duo Fazio-Saviano e chiede di essere invitato per puro diritto di replica. Dice no anche alla "carità" della Rai, che dopo aver rifiutato di ospitarlo ci ripensa, in ritardo. Il direttore di rete Ruffini ha offerto uno spazio video o scritto, e proseguono le trattative tra il capo del Viminale e i componenti del Cda Rai in quota Pdl per trovare uno spazio adeguato. Ma Maroni insiste: contraddittorio in diretta, con Saviano e a "Vieni via con me", anche perché non c'è spazio televisivo in grado di rivaleggiare in ascolti col programma condotto da Fabio Fazio. "Ci quereli" - Maroni si è infuriato per alcune frasi dell'autore campano di "Gomorra", che ha accostato la Lega Nord alla criminalità organizzata. Il ministro ha parlato di "accuse infamanti" ed ha aggiunto che vorrebbe un faccia a faccia con Saviano "per vedere se ha il coraggio di dire quelle cose guardando Sandokan negli occhi". Lo scrittore, aveva infatti definito Maroni "uno tra i migliori ministri nella lotta alla mafia", per poi infangare il nome del partito nordista nel monologo di lunedì sera e associale le parole di Maroni a quelle del boss Francesco Schiavone, detto appunto Sandokan. "Facile lanciare il sasso senza il contraddittorio", ha concluso in ministro dell'Interno. I responsabili di "Vieni via con me" rispondono subito al ministro attraverso la nota di Loris Mazzetti, capostruttura di Raitre: "Non inviteremo Maroni in trasmissione. Se noi abbiamo detto cose non vere, cose smentibili se lo abbiamo ingiuriato o offeso, che si rivolga direttamente alla magistratura". Appello a Napolitano - "Giro al Presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato la questione se la Rai deciderà di negarmi il diritto di replica a Saviano", ha replicato l'infuriato Maroni, che a Radio Padania ha aggiunto: "Se io fossi il Presidente della Repubblica e si verificasse che il ministro dell'Interno appartiene a un partito che fa affari con la 'ndrangheta credo che mi preoccuperei". Peranto chiederà a Napolitano "se un'accusa così infamante sia compatibile con una funzione come quella che sto facendo come ministro dell'Interno. Io credo di no". Da par suo, Roberto Saviano si è detto "stupito e allarmato dalle parole del ministro Maroni". Lo scrittore ha aggiunto di non capire "di quali infamie parli: temo abbia visto un'altra trasmissione", poiché "io ho parlato solo di fatti, frutto di un'inchiesta giudiziaria dell'antimafia di Milano e Reggio Calabria sul nuovo assetto della 'ndrangheta". Invito per Montezemolo - Secondo quanto si apprende da fonti Rai, nella prossima puntata l'ospite di punta di "Vieni via con me" potrebbe essere Luca Cordero di Montezemolo. Il Presidente della Ferrari, nonché oggetto - negli ultimi mesi - di numerose polemiche politiche, ha sciolto le riserve sulla sua ospitata. Leggi il commento di Francesco Borgonovo Bufera su Masi - Mentre le polemiche infuriano su "Vieni via con me", un nuovo polverone si alza su Mauro Masi. Il direttore generale della Rai è stato bocciato dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica. Il 91,38%, pari a 1314 persone, ha votato no contro Masi, mentre i sì sono stati appena 77. Il dg ha commentato: "Essendo una cosa priva di rilevanza formale e sostanziale, il voto Usigrai ( associato alla consueta compagnia di giro ) può essere solo o una manifestazione politica o un tentativo di intimorire. Obiettivo fallito in entrambi i casi".

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