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Stupro, mandato d'arresto in Svezia per Julian Assange

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Ordine di cattura internazionale per il fondatore di Wikileaks. La replica: "Persecuzione"

Andrea Tempestini
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"Ho chiesto al tribunale di Stoccolma di arrestare Julian Assange, sospettato di stupro, molestie sessuali e coercizione nei confronti di due donne nella scorsa estate". Questo l'estratto del comunicato scritto dal procuratore svedese Marianne Ny, con cui è stato chiesto l'arresto del padre-padrone di Wikileaks, piattaforma web scomoda, che dalla sua nascita ha rivelato migliaia di documenti segreti. Nel primo pomeriggio, il Tribunale ha dato l'ok al mandato d'arresto. Per la vicenda che coinvolge Assange dallo scorso agosto è arrivato infine un (secondo) mandato di arresto. Il fondatore di Wikileaks, nello specifico, è accusato di un presunto stupro e di tre casi di molestie sessuali. Entro la sera di giovedì la corte di Stoccolma dovrebbe rispondere al mandato, per confermare o sospendere l'arresto. Se l'ordine venisse confermato dal tribunale della capitale, le autorità potrebbero spiccare un mandato di cattura internazionale. La replica di Assange è stata affidata al suo consigliere, che ha definito la richiesta d'arresto "un atto di persecuzione". Nonostante il suo diritto al silenzio, ha poi aggiunto il legale che segue il guru di Wikileaks, "Assange ha ripetutamente offerto la propria disponibilità ad essere interrogato, sia in Svezia sia in Gran Bretagna, di persona, telefonicamente o in videoconferenza". Ma tutte queste proposte "sono stete rifiutate da un procuratore che sta abusando dei proprio potere". Già lo scrorso 20 agosto il provvedimento di custodia era stato emesso ma subito ritirato. Agli inizi di settembre la procura svedese aveva annunciato di voler riaprire l'indagine dopo un'ulteriore revisione del caso. Julian Assange, nella sua irresistibile ascesa, è diventato un personaggio sempre più scomodo. Contro di lui gioca l'intero establishment degli Stati Uniti, infuriato dopo la rivelazione di 70mila documenti militari segreti sull'Afghanistan, avvenuta il mese scorso. Per le autorità americane si è trattato di una delle maggiori violazioni di sicurezza nella storia dell'esercito nazionale.

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