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E' morto il giurista Vittorio Grevi

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Insegnò Procedura penale a Pavia e Macerata. Spataro: "Una delle menti più libere, dunque sgradito a molti"

domenico d'alessandro
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E' morto il giurista Vittorio Grevi. Il professore è deceduto a Pavia, città dove abitava, nell'ospedale San Matteo, dove era ricoverato nel reparto di ematologia per una forma di leucemia fulminante. Le sue condizioni si erano aggravate la scorsa notte. Nato il 2 settembre 1942 nel capoluogo lombardo, dove si era anche laureato in Giurisprudenza nel 1965, è stato professore ordinario a tempo pieno di Procedura penale nella Facoltà di giurisprudenza dell'Ateneo pavese e in quell di Macerata. Socio fondatore e segretario dell'Associazione tra gli studiosi del processo penale, era uno dei tre membri italiani (insieme a Giorgio Marinucci e Giuliano Vassalli) della Fondation internationale pénale et pénitentiaire. E' stato componente delle Commissioni governative per il nuovo codice di procedura penale e per le relative integrazioni (dal 1974 al 1998, a più riprese) e di numerose altre Commissioni ministeriali in tema di giustizia penale. Numerose le sue pubblicazioni dal 1970 ad oggi. COMMOSSI RICORDI - E' commosso il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel ricordare la figura di Vittorio Grevi: "Ne ricordiamo l'appassionato impegno a promuovere - anche con la sua intensa attività pubblicistica - il confronto più rigoroso e aperto sui temi relativi alla riforma del sistema giudiziario", ha detto il Capo dello Stato. Il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati ha parlato di Grevi come di un "grande studioso della procedura penale sempre attento a misurarsi con la realtà pratica e uno strenuo difensore dei principi costituzionali di indipendenza, nonché chiarissimo ed efficace nel proporre temi complessi all'opinione pubblica più ampia con la sua intesa attività pubblicistica". "Abbiamo perso una delle menti più libere che avevamo e che per questo era sgradito a molti", è il primo commento del pm di Milano Armando Spataro.

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