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Italia terza al mondo per la pressione fiscale

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I dati Ocse relativi al 2009: le tasse pesano per il 43,5% del Pil. Di più solo in Svezia e Danimarca

Andrea Tempestini
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Sale la pressione del fisco italiano: nel 2009 è cresciuta al 43,5% del prodotto interno lordo rispetto al 43,3% del 2008. Nelle stime preliminari relative all'anno passato, raccolte in Revenue Statistics, l'Ocse fa sapere che l'Italia supera il Belgio (che nel 2009 ha visto il peso del fisco diminuire al 43,2% dal 44,2% del 2008) e scala di un posto la speciale classifica della pressione fiscale. La gerarchia parla chiaro: prima del Belpaese, ci sono soltanto la Danimarca (48,2%) e la Svezia (46,4%), Paesi dove l'evoluto sistema di welfare richiede ingenti contributi fiscali. I paesi Ocse che nel 2009 hanno registrato una pressione fiscale sopra il 40%, rispetto al prodotto interno lordo, sono: Australia, Belgio, Finlandia, Francia e Norvegia. Il Messico con il 17,4% di peso fiscale rispetto al prodotto interno lordo e il Cile con il 18,2% hanno registrato nel 2009 la più bassa pressione fiscale dell'area, seguite da Stati Uniti (24%) e Turchia (24,6%). Rispetto alla maggior parte dei Paesi che hanno visto dal 2008 al 2009 una diminuzione della pressione, ci sono Paesi, come la stessa Italia, in cui il peso del fisco nell'anno è cresciuto. Gli incrementi più consistenti si registrano in Lussemburgo (dal 35,5% del 2008 al 37,5% del 2009) e in Svizzera (dal 29,1% al 30,3%).

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